
Lo stock complessivo è aumentato solo di un terzo
Secondo l’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia le risorse statali contro la pandemia messe in campo dal decreto Cura Italia, Liquidità e dal programma Garanzia Italia avrebbero avvantaggiato principalmente le banche e quelle imprese che avevano già ottenuto un prestito prima dell’avvento del coronavirus.
I dati raccolti dall’Ufficio studi mettono in rilievo che, a fronte di un volume di 94,7 miliardi di euro di prestiti garantiti, lo stock complessivo dei prestiti bancari alle imprese è aumentato solo di 32,5 miliardi di euro.
Secondo il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo, una parte delle nuove garanzie sarebbe andata a «colmare i cali fisiologici del credito in essere e nella sostituzione dei prestiti a breve con aumenti di quelli a medio-lungo termine». «È altresì possibile – rimarca Zabeo – che il sistema bancario abbia usato una parte di questi miliardi anche per abbattere i propri rischi, sostituendo le garanzie legate ai prestiti che aveva erogato prima dell’avvento di queste novità legislative».
Così la Cgia si spiegherebbe i 62 miliardi non utilizzati per le imprese.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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