
La vera ripresa avverrà nel 2022 con Milano e Bologna in testa
Anche il mercato immobiliare è in crisi. Nonostante infatti l’insospettabile capacità di resilienza dimostrata durante la prima ondata della pandemia, il mattone inizia a dare qualche segnale di cedimento, tanto che già da quest’anno le compravendite e i prezzi sono attesi in calo e la flessione proseguirà anche nel 2021. E’ quanto emerge dal terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2020 di Nomisma secondo cui la ripresa, prevista solo tra il 2022 e 2023, sarà lenta e graduale.
Nello specifico il lockdown, con la conseguente diminuzione della capacità di spesa delle famiglie, porterà per Nomisma a una flessione di quasi il 20% del volumi di compravendita di abitazioni quest’anno rispetto al 2019. Le previsioni di calo per il quarto trimestre porteranno a chiudere l’anno nell’ordine delle 500.000 unità transate (-17,1%) secondo lo scenario base o 491.000 unità transate (-18,7%) secondo lo scenario più cupo.
Nel 2021 l’andamento dell’attività transattiva dipenderà dall’entità del rimbalzo a livello economico e dall’effettiva tempestività ed efficacia con cui i vaccini annunciati nelle ultime settimane saranno resi disponibili. E così l’effettiva ripresa non avverrà prima del 2022 con Milano e Bologna che saranno le prime città ad evidenziare segnali di crescita, seguite da Firenze, Venezia, Palermo e Cagliari nel 2023. I cali più intensi riguarderanno Torino, Genova e Roma, con un andamento deflattivo per tutti i tre anni.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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