
A Natale e a Capodanno bisogna rimanere nel proprio Comune. Tutti a scuola il 7 gennaio
A Natale, Santo Stefano e a Capodanno bisogna rimanere blindati nel proprio Comune mentre dal 21 dicembre al 6 gennaio è vietato spostarsi da una Regione all’altra senza la possibilità di raggiungere neanche le seconde case. Rimangono invariate le eccezioni: ci si potrà sempre muovere per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute e si potrà sempre rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Il Consiglio dei ministri ha approvato nella notte il nuovo decreto legge Covid, firmato da Mattarella, che conferma la stretta del Governo sulle festività per evitare che i contagi aumentino di nuovo dopo i cali di questi giorni grazie alle misure messe in campo.
Per quanto riguarda la scuola, dopo un’animata discussione, il Cdm ha deciso di confermare lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio, quando dovrebbe tornare in classe il 50% degli studenti.
Prosegue invece il lavoro sul prossimo Dcpm che Conte dovrebbe firmare nelle prossime ore e che sarà in vigore da domani. Viene confermato il sistema in tre fasce. Solo la Lombardia corre il rischio di rimanere zona arancione in vista del ponte per l’Immacolata, mentre altre Regioni intravedono la zona gialla dal 6 dicembre. Il coprifuoco in tutta Italia rimane alle 22 e i ristoranti restano chiusi in zona gialla alle 18. A Natale, Santo Stefano, a Capodanno e 6 gennaio saranno aperti a pranzo. Il Governo ha optato anche per la chiusura dei ristoranti negli alberghi per la serata di Capodanno: i clienti potranno avere solo servizio in camera
Le messe di Natale, in accordo con la Cei, inizieranno quindi verso le 20-20,30 per permettere ai fedeli il ritorno a casa entro il coprifuoco.
di: Maria Lucia PANUCCI
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