
Ecco di cosa si tratta
Il 26 aprile: è questa la data che tutti aspettano, la data segnata in rosso per la ripartenza dell’Italia. Da lunedì prossimo infatti sarà possibile tornare a circolare tra le Regioni. Il Cdm, convocato per oggi alle 17, dovrebbe approvare la bozza del decreto con le nuove misure anticipate dal presidente del Consiglio Mario Draghi cinque giorni fa. Il percorso è segnato fino al 31 luglio. Fino ad allora è stato prorogato anche lo stato di emergenza (guarda qui).
Torna la fascia gialla, ormai è assodato, ed in quel caso ci si potrà muovere senza alcun vincolo, mentre gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori delle Regioni e delle Province autonome collocati in zona arancione o rossa saranno consentiti solo ai soggetti muniti delle certificazioni verdi.
Ma di cosa si tratta? Sono dei pass che permettono di muoversi liberamente perché attestano una delle tre condizioni: avvenuta vaccinazione anti Covid-19; avvenuta guarigione da Covid-19, con cessazione del periodo di isolamento secondo le disposizioni del Ministero della Salute; effettuazione di un test antigenico rapido o di un test molecolare con esito negativo.
L’obiettivo è uno solo: accertare che chi si muove sta bene e non può contagiare nessuno.
Il certificato verde potrà essere rilasciato in formato cartaceo o digitale dopo la somministrazione della prima dose di vaccino e verrà compilato dalla struttura dove è stato effettuato il vaccino che indicherà quante dosi sono state fatte. Per le persone guarite da Covid-19 il certificato verrà rilasciato dalla struttura presso la quale il paziente era ricoverato, dai medici di base o dai pediatri.
In questi due casi il certificato ha validità di 6 mesi.
La certificazione relativa al tampone ha invece una validità di 48 ore dal rilascio ed è prodotta, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche da quelle private autorizzate e accreditate e dalle farmacie che svolgono i test.
Saranno previste delle sanzioni nei confronti di coloro che manometteranno o effettueranno delle alterazioni a questo certificato, sanzioni che potrebbero arrivare a prevedere pure la carcerazione. Questo ai sensi dell’art. 650 del codice penale che recita: «Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [337, 338, 389, 509], con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206,00».
Il pass resterà in vigore fino all’attivazione della piattaforma europea, nella quale saranno convogliati anche i certificati nazionali: a quel punto entrerà in vigore il cosiddetto DGC-Digital Green Certificate, interoperabile a livello europeo.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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