
Il Governo ha in programma un piano molto ampio. Sassoli: “entrerà in vigore anche se restano i veti”
«Il recovery partirà nel corso del 2021, quello che conta non sono i tempi, quello che importa è avere buoni piani». Con queste parole il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha introdotto le misure del Governo per il recovery plan, spiegando che il piano sarà molto ampio e articolato, con un numero limitato di progetti che saranno però molto corposi.
Tra i punti più significativi c’è il potenziamento dell’industria 4.0: «rappresenterà un boost agli investimenti privati senza precedenti», ha assicurato.
Lunedì il Governo presenterà una norma per definire la governance del Recovery: una cabina di regia politica accompagnata da una struttura agile e leggera che possa essere di supporto alle pubbliche amministrazioni nei progetti che coinvolgono più soggetti e più ministeri. «Si tratterà di un elemento di supporto e coordinamento – ha detto Gualtieri – avrà la funzione di aiutare non di espropriare i titolari delle rispettive funzioni di spesa e di attuazione del recovery plan».
È intervenuto anche il presidente del Parlamento Ue David Sassoli: «l’accordo trovato da Consiglio e Parlamento non si tocca – ha specificato – ora sta a Polonia e Ungheria sciogliere il nodo del loro consenso». Ma, ha specificato l’europarlamentare, anche se questo non avvenisse il recovery andrà avanti lo stesso. «Indietro non si torna – ha concluso – gli strumenti entreranno in vigore».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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