Era stato sostenuto dal Texas e da una decina di altri Stati. Manifestanti protestano davanti alla Corte Suprema
La motivazione dietro il ricorso era ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali americane dello scorso novembre, per evitare che fosse certificata la vittoria di Joe Biden. L’istanza era stata presentata martedì scorso per denunciare Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, Stati che sarebbero colpevoli di aver pregiudicato la regolarità delle consultazioni presidenziali estendendo i termini del voto per posta.
Tuttavia la Corte Suprema ha bocciato sonoramente il ricorso facendo tremare per l’ennesima volta la terra sotto i piedi di Donald Trump. La Corte, il massimo organo giudiziario federale negli Usa, ha respinto le accuse con una decisione di una singola pagina in cui viene sostenuto che il Texas non ha nessun diritto giuridico sulle modalità con cui gli altri Stati conducono il processo elettorale e si tratta di un’ingerenza illecita.
La decisione ha portato allo scoppio di una protesta da parte dei sostenitori di Donald Trump a Washington, che nel giro di qualche ora si è spostata davanti alla Corte Suprema. Tra i manifestanti anche l’ex consigliere della sicurezza nazionale Michael Flynn, recentemente graziato da Trump dopo il coinvolgimento e la condanna a causa del Russiagate.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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