
Lancia l’allarme Cerved: 15 mila ristoranti a rischio infiltrazioni mafiose
Il settore della ristorazione è sicuramente uno dei più provati dalla crisi in tutto il mondo (leggi qui). Le misure restrittive che il Governo ha adottato in Italia per gestire i contagi e trascinare il Paese fuori dalla pandemia hanno messo in ginocchio 9 mila realtà che adesso sono vulnerabili alle infiltrazioni criminali, secondo l’analisi fatta dal Cerved, tra i principali operatori italiani nel campo di business e gestione del credito.
Cerved, che ha rafforzato la propria offerta di servizi di antiriciclaggio con l’acquisizione di Hawk, ha mappato i ristoranti che potrebbero avere maggiori problemi di liquidità e cadere quindi più facilmente nelle reti della criminalità organizzata. In tutto 15 mila imprese della ristorazione, situate soprattutto nel Lazio, in Lombardia e in Campania. Le Regioni più colpite rimangono Calabria e Sicilia.
La percentuale di mancati pagamenti nel comparto della ristorazione ha raggiunto il 73% e i ricavi, secondo i dati Cerved, potrebbero subire un crollo del 56%. «L’emergenza da Covid19 ha introdotto nuovi rischi di riciclaggio e ne ha accentuati altri già presenti – ha spiegato Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved – la crisi economica seguita alla pandemia rappresenta infatti un terreno fertile per la criminalità, che grazie all’ampia disponibilità di denaro contante derivato da attività illegali può acquisire facilmente la proprietà o il controllo di società in difficoltà finanziaria».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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