
La decisione sarà efficace a partire dal 5 gennaio del 2021, mentre la lista finale dei titoli cinesi cancellati sarà presentata dall’MSCI il prossimo 30 dicembre
La Cina è sempre di più nel mirino degli Usa, o meglio dire di Trump. Alla fine anche l’MSCI, società che stila diversi indici azionari a livello globale, ha ceduto alle pressioni del presidente uscente decidendo di cancellare alcuni titoli di società cinesi dai suoi listini.
Come sappiamo lo scorso 12 novembre Trump aveva firmato un ordine esecutivo che vietava gli investimenti nelle società cinesi collegate all’esercito di Pechino. Nello specifico la misura, che dovrebbe entrare in vigore l’11 gennaio, prima dell’inizio della nuova amministrazione Biden, impedisce agli americani di mettere gli occhi su aziende che secondo i funzionari statunitensi sono di proprietà o controllate dall’esercito cinese.
Nella black list dell’MSCI sono finite finora 7 società, i cui titoli saranno rimossi dai suoi listini: si tratta del produttore di chip SMIC, della compagnia attiva nel settore della video sorveglianza Hikvision, dei gruppi che producono impianti ferroviari CRRC e China Railway Construction, della società di supercomputer Dawning Information Industry, del gruppo di infrastrutture China Communication Construction, della società produttrice di satelliti China Spacesat.
La decisione sarà efficace a partire dal 5 gennaio del 2021, mentre la lista finale dei titoli cinesi cancellati sarà presentata dall’MSCI il prossimo 30 dicembre.
La notizia confortante, per le società cinesi interessate, è che l’MSCI ha intenzione comunque di lanciare versioni di indici azionari che includano i nomi cancellati e la rimozione non riguarderà società affiliate e/o controllate.
Detto questo è chiaro che la decisione dell’MSCI è l’ennesimo schiaffo dell’amministrazione Trump alla Cina.
di: Maria Lucia PANUCCI
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