In primis c’è Tesla che è riuscita a scalare 30 posizioni nella quarta edizione dell’indice Fortune Future 50
Le aziende più forti al mondo si trovano negli Stati Uniti ed in Cina dove hanno sede ben 40 delle 50 imprese vitali. Nei due Paesi si concentra anche il 70% delle aziende a più alta crescita negli ultimi tre anni. A dirlo è l’indice Fortune Future 50, elaborato dal Bcg Henderson Institute per identificare le aziende capaci di reinventarsi continuamente e quindi di mantenere una crescita costante.
In primis c’è Tesla. In un anno nero per l’industria dell’auto (guarda qui), l’azienda guidata dall’istrionico Elon Musk è addirittura riuscita a scalare 30 posizioni nella quarta edizione della classifica. Segno che le imprese vitali riescono a cogliere le opportunità offerte dalle crisi, divenendo capaci di reinventarsi continuamente e con maggiori chance di uscire dalle recessioni più forti di come vi erano entrate.
Le società incluse nella lista Future 50 hanno impiegato 15 settimane per tornare ai livelli pre-Covid-19 in borsa rispetto ai 6 mesi dell’indice Msci World e oggi viaggiano il 20% al di sopra quella soglia. La loro capacità di guardare avanti e reinventarsi continuamente, anche di fronte a situazioni di profonda crisi, si è trasformata in un immediato vantaggio competitivo.
E l’Europa? Rimane molto indietro: con sole quattro società nell’indice, tra cui l’olandese Adyen (6°) e la svedese Spotify (10°), il Vecchio Continente è molto lontano dalle due superpotenze e questo divario si spiega in parte con la mancanza di campioni digitali che ancora una volta occupano la maggioranza dell’indice. L’Italia, neanche a dirlo, resta esclusa.
di: Maria Lucia PANUCCI
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