La contrazione è stata causata principalmente dalla riduzione di turisti internazionali in tutto l’arco dell’anno che nei mesi estivi ha superato il 60%. Dati preoccupanti anche per il 2021: nel primo trimestre stimata una perdita di 7,9 miliardi
A causa del Covid nel settore turismo sono andati persi 53 miliardi di euro nel 2020, una cifra che conferma come purtroppo sia questo il comprato più colpito dalla pandemia.
Si tratta di una contrazione dovuta principalmente alla riduzione di turisti internazionali in tutto l’arco dell’anno e che nei mesi estivi ha superato il 60%. Sono i dati forniti da Isnart-Unioncamere al webinar Turismo prossimo venturo: il rilancio riparte dai territori. «Tra luglio e ottobre 2020, un quinto di consumatori a livello mondiale – ha spiegato Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart – ha dichiarato di voler rinunciare ai viaggi internazionali».
Purtroppo la situazione è grave e non è destinata a migliorare nei prossimi mesi. L’analisi indica nei primi tre mesi del 2021 una perdita stimata di 7,9 miliardi con una riduzione del 60% dei flussi italiani e dell’85% di quelli stranieri. Una situazione grave insomma testimoniata dal fatto che il 74% delle imprese ricettive non crede di ritornare ai livelli occupazionali del 2019.
Chi vuole sopravvivere dovrà puntare su tre aspetti: digitalizzazione, sport e sicurezza. Gli italiani che hanno deciso di partire lo hanno fatto in base infatti a questi due ultimi parametri. «Tali comportamenti sono destinati a perdurare nel tempo, condizionando fortemente le scelte di destinazione», ha aggiunto Di Vincenzo.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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