
La proposta di Bruxelles era uno stop del 15%. Francia e Spagna si schierano con Bellanova
La ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha chiesto all’Unione Europea di mantenere per il 2021 la riduzione delle giornate di fermo pesca prevista già per il 2020, cioè quella del 10%. Bruxelles infatti aveva chiesto un aumento della percentuale al 15%, ma questo significherebbe un ulteriore grave danno per i pescatori dell’Adriatico, già colpiti dal calo del fatturato del 40%.
L’associazione PescAgri ha spiegato che fermare le giornate in cui si può uscire a pescare significa andare a pesare moltissimo sulla filiera ittica, che l’emergenza coronavirus non ha certo risparmiato: «la chiusura del canale horeca ha portato a un surplus di prodotto e al crollo dei prezzi – ha spiegato il presidente Antonino Algozino – oltre a una generale contrazione dei consumi procapite, aggravata dall’incertezza delle imminenti festività natalizie».
Il piano di riduzione europeo rientra nello sforzo di fermare la pesca a strascico che in cinque anni dovrà raggiungere il -40%. Tuttavia questo piano potrebbe mettere a rischio migliaia di imbarcazioni, come sottolinea Algozino.
Francia e Spagna si sono schierate al fianco dell’Italia, appoggiandone la richiesta.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: