
Le attuali norme in materia bancaria non risulterebbero applicabili al contesto post-covid
Abi, insieme ad Alleanza delle Cooperative Italiane e alle associazioni di imprese ha rivolto un appello all’Unione Europea mediante una lettera con oggetto le normative bancarie. Norme che vengono descritte come «caratterizzate da un eccesso di automatismi», e che rischierebbero secondo le associazioni di «compromettere irrimediabilmente le prospettive di recupero dell’economia italiana ed europea». Pertanto le associazioni chiedono un intervento urgente sulle regole relative all’identificazione dei debitori come deteriorati.
Dal prossimo gennaio entreranno in vigore nuove soglie per gli importi scaduti, più restrittive, che andrà a combinarsi con la norma attualmente attiva che limita a 90 giorni il periodo di ritardo di pagamento ammesso. Pertanto dopo tre mesi di ritardo e con soglie di importo scaduto inferiori alle precedenti, molte imprese, anche sane dal punto di vista economico, rischiano di essere classificate di default come debitori con crediti deteriorati (lo abbiamo anticipato qui).
Queste imprese perderebbero l’accesso al credito, e sarebbe impossibile agevolarne la ripresa.
La richiesta avanzata è quella di evitare che nel momento in cui un credito viene definito deteriorato in tempi troppo stretti venga imposta la copertura a carico delle banche fino all’annullamento del valore del credito.
La lettera è stata sottoscritta da Abi, Alleanza delle Cooperative Italiane, Agci, Confcooperative, Legacoop, Casartigiani, CIAAgricoltori Italiani, CLAAI – Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane, CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confetra, ConfimiIndustria, Confindustria.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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