
Le nuove immatricolazioni di autovetture sono crollate del 25,5%. In crescita il settore dell’usato
Il mercato delle auto in Francia è in profondo rosso. Il bilancio per il 2020 è nero, mai così male dal 1975. Secondo i dati pubblicati dal Comitato dei costruttori automobilistici francesi, con appena 1,65 milioni di nuove vetture vendute le immatricolazioni sono crollate del 25,5%. Tutta colpa della pandemia e delle difficoltà economiche che ne sono derivate.
I mesi peggiori sono stati marzo ed aprile quando le consegne sono crollate rispettivamente del 72% e dell’88,8%, prima di recuperare durante l’estate anche se di poco. Nel mese di dicembre il numero di immatricolazioni è tornato ad un livello elevato, a 186.000, con un calo dell’11,8% rispetto a dicembre 2019. «Anche durante le crisi degli anni ’90 e 2000, non siamo mai scesi al di sotto di 1,7 milioni», ha spiegato il direttore delle comunicazioni del CCFA, Francois Roudier.
Nel corso dell’anno, i costruttori francesi PSA (Peugeot, Citroen, DS, Opel) e Renault hanno tenuto leggermente meglio del mercato, ma le loro consegne sono state comunque inferiori rispettivamente del 25,1% e del 24,9% rispetto al 2019.
La crisi dovuta al Covid ha invece portato ad un’esplosione nel mercato dell’usato. Il sito Aramisauto, leader nella vendita online di veicoli usati, ha registrato nei primi 9 mesi dell’anno un incremento delle vendite del 7,5%. Le Peugeot 208, Nissan Qashqai, Peugeot 3008, Renault Clio IV e Captur sono state le principali richieste.
In generale l’industria automobilistica è prevista in ripresa nei prossimi anni, ma un ritorno ai livelli di immatricolazione pre-crisi non ci sarà prima del 2025, secondo Matthias Heck dell’agenzia Moody’s, che prevede un +10,7% nel 2021 e un +10,5% nel 2022 in Francia.
di: Maria Lucia PANUCCI
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