
La pandemia è in risalita, si teme l’effetto Natale
Domani le scuole superiori tornano in classe, ma solo in tre delle Regioni italiane. Un rientro a macchia di leopardo, perché molte hanno optato per il mantenimento della didattica a distanza (ne abbiamo parlato qui). La riapertura della scuola ha causato molte polemiche anche a livello politico. I ragazzi e i professori hanno chiesto il rientro il prima possibile, e la Cisl ha invitato il Governo a pianificare in tempi stretti un piano vaccinale che coinvolga il personale scolastico in modo da rendere più sicuri gli spazi dell’apprendimento.
Lunedì 11 gennaio torneranno sui banchi la Valle d’Aosta, la Toscana e l’Abruzzo, che hanno un indice di diffusione del contagio inferiore all’uno. Rimandate al 18 gennaio invece Lazio, Liguria, Molise, Piemonte e Puglia. Il 25 gennaio dovrebbe essere il giorno di ripartenza di Campania, Emilia Romagna, Lombardia e Umbria. Ferme fino al primo febbraio Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Veneto, Calabria e Sicilia.
Nel frattempo l’aumento dell’indice di trasmissibilità sul suolo nazionale non fa ben sperare, e gli esperti temono il cosiddetto effetto Natale. «L’epidemia in Italia è ancora fuori controllo – ha spiegato Massimo Andreoni, il direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali – particolarmente seria è la situazione negli ospedali, sui quali la pressione resta alta e dove si registra un ulteriore incremento dei ricoveri in terapia intensiva».
Il vaccino è stato somministrato a 583.050 persone, il 63,5% delle dosi distribuite.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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