
Previsto anche l’affidamento degli ordini per il rifacimento dell’altoforno 5, il più grande d’Europa
310 milioni. A tanto ammontano gli investimenti totale previsti per il 2021 dal nuovo piano industriale di ArcelorMittal Italia-Invitalia presentato ai sindacati a Roma, nella sede di Confindustria.
Dopo la prima riunione del 22 dicembre a seguito dell’accordo del 10 dicembre scorso, che ha segnato l’ingresso dello Stato, con Invitalia, nel capitale dell’azienda dell’acciaio, si entra dunque nel merito della nuova società.
Confermato il trend produttivo: dai cinque milioni di tonnellate di quest’anno si salirà progressivamente agli 8 milioni del 2025 di cui 2,5 milioni verranno da forno elettrico, una novità impiantistica per lo stabilimento di Taranto, sinora alimentato da altiforni a ciclo integrale. Nel 2021 i tre altiforni operativi attualmente, l’1, il 2 e il 4, non marceranno a pieno regime. Solo l’altoforno 1, infatti, marcerà al 100%, l’altoforno 2, che è stato annunciato nei giorni scorsi in ripartenza a fine mese, marcerà al 90% mentre il 4 all’85% perché avrà due mesi di stop a marzo ed aprile per una manutenzione straordinaria.
Tra i principali investimenti che ArcelorMittal Italia e Invitalia metteranno in cantiere quest’anno c’è il revamping dell’altoforno 5, il più grande d’Europa, che da solo vale il 40-45% della produzione del siderurgico tarantino, spento dal 2015 sotto la gestione dei commissari straordinari. Per l’altoforno 5, il piano industriale prevede il completamento di tutte le specifiche tecniche e la progettazione dell’intervento con i fornitori principali, oltre all’assegnazione degli ordini.
Sono stati poi annunciati più di 50 interventi di manutenzione straordinaria negli stabilimenti principali del gruppo per il miglioramento dell’affidabilità tecnica degli impianti.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO
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