
Il piano di Delivery di Autostrade per l’Italia è un piano da 21,5 mld di euro: 14,5 mld di investimenti e 7 di manutenzioni al 2038. Inoltre, la società assumerà 2.900 persone al 2024
Scommettere su investimenti, innovazione, persone e sicurezza. Sono questi gli obiettivi del nuovo Piano industriale di ASPI 2020-2024, presentato dall’Amministratore delegato Roberto Tomasi direttamente dalle sale operative della mobilità.
Il piano punta ad avere le migliori competenze a livello nazionale ed internazionale per creare una struttura organizzativa completamente rivoluzionata ed innovativa che vede come punta di diamante l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per il monitoraggio e la sorveglianza degli oltre 1.900 ponti e viadotti della rete. E questo sarà possibile anche grazie alle nuove assunzioni programmate, circa 2.900 posizioni, che possano dare un’impronta nuova a tutta la società. «Intendiamo diventare un gestore della mobilità, non solo un gestore dell’infrastruttura – ha esordito Tomasi. – La nuova visione che Autostrade sta adottando concerne innanzitutto le competenze per coprire tutto il ciclo di vita dell’infrastruttura, dalla capacità ingegneristica che va ricreata alla capacità di realizzazione delle opere. La sicurezza rimarrà comunque un punto fondamentale della nostra gestione».
La trasformazione di ASPI si concentra poi su alcuni elementi cardine: la digitalizzazione, che passa attraverso il Piano Next to digital, la trasparenza e la condivisione dei dati assieme agli stakeholders, in primis MIT, ed anche attraverso un sistema di controllo condotto in piena trasparenza, con la certificazione di organismi terzi internazionali.
A fronte di queste sfide il Piano delivery di ASPI prevede un aumento delle manutenzioni del 60% a circa 2,5 miliardi in arco piano ed impegni di investimento in crescita del 110% a 6,1 miliardi per nuove opere e per l’upgrade delle infrastrutture esistenti, senza dimenticare l’investimento in tecnologia e digitalizzazione. Complessivamente al 2038, il Piano prevede il delivery di 14,5 miliardi di euro di investimenti e 7 miliardi di manutenzioni, che consentiranno di prolungare al 2080 la condizione ottimale della rete.
di: Maria Lucia PANUCCI
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