
Calano Veneto e Friuli Venezia Giulia
In Italia possedere un ettaro di terreno può essere una fortuna in senso patrimoniale, anche in tempo di pandemia.
La Regione più cara è la Liguria, dove un ettaro di terreno supera i 100 mila euro di valore. Inoltre, questa è anche, a livello regionale, la zona in cui si è verificata la crescita più solida, con il 62% di aumento del valore tra il 2000 e il 2019. Le zone più economiche sono quelle di montagna e le isole, in cui il valore scende a seimila euro. Secondo l’Eurostat, l’Italia è il secondo Paese europeo per range di oscillazione dei valori della terra: 40 mila euro, superati solo dall’Olanda, terra in cui un ettaro costa 63 mila euro in media.
Secondo i dati del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura, nel 2019 i prezzi della terra in Italia hanno avuto un arresto, fissandosi a -0,4%, e nel 2020 il trend è rimasto invariato, soprattutto al Sud, a causa delle difficoltà nel reperimento della manodopera e del caso della domanda di alcuni settori chiave, come agriturismo e vino. Al Nord la compravendita si stima che potrebbe ripartire nel 2021, ma rimane alta la guardia nei settori di viticoltura e floricoltura. Tuttavia si tratta di una frenata che arriva da oltre 20 anni di forte crescita nel nord e di crescita più modesta nel sud.
Le Regioni in cui i prezzi medi della terra sono scesi di più sono Veneto e Friuli Venezia Giulia, con un ribasso rispettivo del 2,8% e del 4,5%. Calano anche Lombardia, Emilia Romagna e Sardegna, in generale le Regioni di pianura. Le zone collinari e montane hanno vissuto un aumento, una tendenza dovuta anche al cambiamento dei sussidi europei della Politica agricola comune, che si è concentrata maggiormente su queste zone.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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