
Dureranno tre giorni. Ecco tutti i possibili scenari
Al via nel pomeriggio di oggi le consultazioni al Quirinale, passaggio cruciale per gettare le basi del prossimo Esecutivo. Con il Presidente della Repubblica Mattarella impegnato al mattino nella commemorazione del giorno della Memoria, si parte alle 17 quando vedrà la Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e alle 18 il presidente della Camera Roberto Fico. Per oggi non sono previsti altri incontri. Le consultazioni dureranno tre giorni e si concluderanno venerdì pomeriggio quando il Capo dello Stato incontrerà prima il centrodestra e poi il M5s (leggi qui il calendario).
Al momento la partita è apertissima e sono tanti gli scenari in campo. Il Conte-Ter è la soluzione auspicata dal premier dimissionario, ma anche quella più difficile da mettere in piedi in poco tempo. Nonostante l’appoggio di Pd, M5s e Leu sembra difficile per Conte avere grandi numeri. Nel MoVimento Cinque Stelle si continua a dire che Conte è l’unica opzione, “l’unica persona che in questa fase storica possa rappresentare la sintesi e il collante di questa maggioranza“. Anche il Partito Democratico indicherà Conte, considerato “un punto di sintesi ed equilibrio“.
Rimane il dubbio su Italia Viva che ha aperto la crisi e che la potrebbe pure sanare. il Premier potrebbe provare a ricucire con Renzi costruendo una coalizione di cui facciano parte tutti i quattro partiti della vecchia maggioranza (M5s, Pd, Leu e Iv). Ma la strada è tutta in salita visto l’atteggiamento critico con cui la delegazione di Italia viva si presenta al Quirinale. Le carte restano coperte ma la critica di Renzi a Conte, nelle aule parlamentari e in tv, è stata così distruttiva che gli (ex) alleati non mostrano dubbi sul fatto che il senatore di Rignano, se potesse, al Quirinale indicherebbe il nome di un altro premier. Lui per ora inverte l’onere della prova e sfida Conte a mostrare di potersi riprendere Iv in maggioranza. La condizione è “cambiare nel metodo e nel merito“.
Il Centrodestra, invece, resta compatto. In un vertice a tre, infatti, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi hanno deciso che saliranno al Colle con un’unica delegazione. Le posizioni dei tre partiti (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) sarà da valutare alla “lunga“. Forza Italia, infatti, vedrebbe di buon occhio un esecutivo europeista di “salvezza nazionale“, mentre Fdi (e in parte anche la Lega) preferirebbe il voto. Silvio Berlusconi ha tirato fuori il “Governo Ursula”, formula lanciata da Prodi nel 2019. Con questa espressione si indica una maggioranza che abbia come perno Pd-M5s-Leu, ma sia di stampo europeista e quindi includa anche Forza Italia, dunque il centrodestra moderato. Resterebbero escluse le forze non europeiste, come Lega e Fdi, mentre i berlusconiani andrebbero a sostituire Italia viva.
Non si può scartare nemmeno l’ipotesi di un tecnico al posto di Conte. Carlo Cottarelli, Marta Cartabia e Luciana Lamorgese sono i nomi in pole position mentre sembra tramontare la pista Draghi. Più difficile invece pensare di sostituire Conte con un politico con Pd e M5S che difficilmente troverebbero la quadra.
Infine, ultima ratio, il ritorno alle urne proprio come vorrebbero la Meloni e Salvini.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/PERI/PERCOSSI
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