
La multinazionale svedese vuole diventare un’azienda circolare entro il 2030
Secondo quanto anticipato al Financial Times, nel 2021 il colosso svedese Ikea, ormai presente in tutto il mondo, inizierà a vendere online i pezzi di ricambio per i suoi prodotti: dai braccioli per le sedie alle gambe dei tavoli, con l’obiettivo di allungare la vita del venduto e favorire così un’economia quanto più possibile circolare.
Non è la prima azione marcatamente green che l’azienda intraprende: l’anno scorso in occasione del Black Friday Ikea ha avviato il recupero dei mobili usati (ne abbiamo parlato qui) e ha aperto il primo pop-up store di articoli di seconda mano.
Tutti questi servizi aggiuntivi sono studiati per raggiungere l’obiettivo di diventare un’azienda circolare entro il 2030, sostenibile a 360 gradi. Anche nel prezzo dei suoi prodotti: «se vogliamo che la sostenibilità abbia un impatto, allora deve essere accessibile a tutti – ha spiegato l’ad di Inter Ikea, Jon Abrahamsson – non può essere solo per i ricchi».
Il piano per la sostenibilità di Ikea è stato annunciato lo scorso 25 gennaio. Si tratta di un piano Forest Positive, che punta a proteggere la biodiversità e a contrastare il cambiamento climatico a livello globale. Obiettivi perseguiti già lo scorso anno, con l’utilizzo del 98% di legno certificato FSC, proveniente da foreste gestite in modo responsabile o riciclato.
Nel 2020 Ikea ha investito 200 milioni di euro nel piano green, e gran parte delle risorse è stata utilizzata perrimuovere il carbonio dall’atmosfera attraverso il rimboschimento e migliori pratiche di gestione delle foreste.
Una svolta che riguarda anche il food, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2025 il 50% dei pasti offerti a base vegetale e l’80% senza carne rossa.
Lo scorso dicembre, infine, Ikea ha detto addio anche al suo iconico catalogo.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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