
Confagricoltura Campania: “Servono misure ingenti per non far collassare l’intero sistema”
Il 30% degli agriturismi in Campania è a rischio chiusura entro la prossima primavera a causa delle misure restrittive imposte per fronteggiare l’epidemia. A lanciare l’allarme è Giovanna Rispoli, presidente di Agriturist Campania, tra le imprese agrituristiche aderenti a Confagricoltura Campania.
La posta è alta: in caso di débâcle delle imprese agrituristiche della Campania le perdite economiche si estenderebbero ad un ampio contesto territoriale all’interno del quale queste particolari imprese agricole operano. «In molti casi salterebbe il necessario presidio di territori marginali – spiega Rispoli – che specie nelle zone di collina e montagna, è essenziale per arginare fenomeni di dissesto idrogeologico, senza contare il contributo fondamentale al recupero del patrimonio edilizio rurale ed alla tutela e alla salvaguardia del paesaggio naturale che le aziende agrituristiche danno; in caso di chiusura verrebbero così compromesse non soltanto importanti realtà imprenditoriali ma anche interessi di carattere generale».
Le imprese agrituristiche applicano, nei territori dove sono insediate, politiche di tutela della biodiversità, collegate alla valorizzazione delle produzioni tipiche e svolgono un ruolo essenziale per la conoscenza delle tradizioni culturali a vantaggio di forme di turismo sostenibile in stretta relazione con il territorio. «Il trekking con i percorsi naturalistici ed altre attività connesse, i cammini del turismo religioso, favoriscono abitudini di consumo più attente all’ecosistema – ricorda la presidente – fattori anche di carattere educativo che oggi rischiano di essere compromessi per la crisi degli agriturismi».
E poi molte sono gestite da giovani imprenditori. Servono quindi ingenti misure di sostegno per non far collassare l’intero sistema.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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