Il turismo è stato azzerato nel 2020 con gli arrivi internazionali diminuiti dell’86,2%, mai così male dal 1950
In Giappone l’economia dà segni di retrocessione. Nel mese di gennaio l’attività manifatturiera si è contratta. L’indice Pmi, calcolato da Ihs Markit è scivolato a 49,8 punti, quindi sotto quota 50, spartiacque tra il rallentamento e la crescita del settore. A dicembre scorso l’indice era pari a 50 punti.
Le aziende hanno registrato un calo della produzione, dopo l’ampia stabilizzazione registrata a fine 2020. Ha pesato l’aumento dei casi di Coronavirus che ha avuto un nuovo impatto negativo sull’economia.
Il turismo è stato azzerato nel 2020. Il numero dei visitatori stranieri in Giappone ha segnato il maggior calo in 70 anni, a causa delle misure restrittive anti-Covid in vigore per buona parte dell’anno. Lo anticipa l’Agenzia nazionale dell’Immigrazione nei dati preliminari, evidenziando come, rispetto al 2019, gli arrivi internazionali siano diminuiti dell’86,2% a quota 4,31 milioni. Un numero così basso non si vedeva dall’inizio delle statistiche, nel 1950. La maggior parte dei flusso turistico è avvenuto in gennaio e febbraio dello scorso anno con i turisti cinesi a guidare la classifica con il 23,3% del totale, seguiti da quelli provenienti da Taiwan e dalla Corea del Sud. Il trasporto aereo è stato penalizzato anche nel senso inverso, con i dati sulle partenze dei cittadini giapponesi in declino dell’84,2% rispetto all’anno precedente a 3,17 milioni.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/FRANCK ROBICHON
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