La domanda per l’inclusione nel decreto è stata avanzata dalla Consulta che riunisce Fiaip, Fimaa e Anama
Le agenzie immobiliari hanno subito gli effetti della crisi come tutti gli altri settori ma non sono state incluse nel decreto ristori. Dal primo lockdown non sono più state costrette a tenere chiuso, ma, secondo la Consulta interassociativa nazionale dell’intermediazione immobiliare che riunisce Fiaip, Fimaa e Anama, ciò non significa che non ci siano stati significativi cali di fatturato. Pertanto la Consulta ha fatto richiesta perché siano inserite all’interno del quinto decreto Ristori.
Si tratta, a quanto dichiarato, di superare la logica del settore di appartenenza e della valutazione del calo di fatturato su base mensile, per riconoscere i ristori a tutte le attività economiche e professionali che provino di aver avuto un calo di fatturato annuale di almeno il 33% nel corso del 2020, rispetto al 2019. «È necessario rendere più equo il sistema di erogazione dei ristori – hanno spiegato il presidente di Fiaip Gian Battista Baccarini, il presidente di Fimaa Santino Taverna e il presidente nazionale Anama Renato Maffey – superando il requisito del codice Ateco e valutando le perdite dell’intero 2020 consentendo anche alle agenzie immobiliari in difficoltà di ricevere i contributi a fondo perduto quali attività da sempre considerate di strategica importanza e di utilità sociale per la comunità».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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