
Dinamica meno negativa per il Mezzogiorno. Crescita significativa del Molise che fa +31,4%
Nei primi 9 mesi del 2020 si è registrato un forte calo dell’export su quasi tutto il territorio nazionale rispetto allo stesso periodo del 2019. Il settore crolla infatti del 12,5%, con una dinamica meno negativa della media nel Mezzogiorno, ad esclusione delle Isole, grazie alle ottime performance dei prodotti agroalimentari, e del Molise che ha registrato una crescita delle vendite oltreconfine significativa (+31,4%). Questo è quanto emerge dal rapporto SACE dal titolo Un territorio ricco di export nonostante la crisi.
Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Piemonte, pur continuando a giocare ruoli da protagoniste per l’export nazionale, hanno sofferto un calo in quasi tutti i settori esportativi, in particolare nella meccanica, nel tessile e abbigliamento. Meglio il settore agroalimentare che anche in queste Regioni è quello che ha saputo contenere maggiormente gli effetti negativi e in alcuni casi addirittura accrescere le proprie vendite oltreconfine.
Il calo maggiore si è riscontrato nella prima parte del 2020, mentre tra luglio e settembre si è notata una generale ripresa delle vendite all’estero (+24,1% congiunturale), che sono tornate quasi ai livelli del primo trimestre del 2020. Ma ciò che lo shock pandemico ha messo in risalto sono le potenzialità inespresse dell’export del Mezzogiorno, potenzialità che potrebbero essere sviluppate nel prossimo futuro sia verso quelli che sono già importanti partner commerciali, come Stati Uniti, Francia e Germania, sia verso geografie ancora poco conosciute.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/KIMIMASA MAYAMA
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