
L’annuncio a poche ore dall’attribuzione dell’incarico da parte di Mattarella. PD, M5s e LeU: “continuare insieme nel rispetto delle reciproche posizioni sul Governo Draghi”
Partono domani le consultazioni alla Camera per il Governo dei migliori voluto da Sergio Mattarella con Mario Draghi come premier (ne abbiamo parlato qui). Draghi oggi ha accettato l’incarico con riserva, a patto quindi di avere i numeri per andare avanti, e ha incontrato il premier uscente Giuseppe Conte in un colloquio che è durato più di un’ora ma del quale ancora non si conoscono i reali risultati. Inoltre, Draghi ha incontrato in giornata anche i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Nel frattempo, poco dopo le 19 è iniziato l’incontro da remoto tra le delegazioni del Pd, del M5s e di LeU, con presenti il segretario Zingaretti, il vicesegretario Orlando, il capodelegazione Franceschini, i capigruppo Delrio e Marcucci, la presidente Cuppi. Per la delegazione di Leu ci sono Fratoianni, De Petris, Fornaro, Scotto. Per il M5S infine collegati Crimi, Cioffi, Licheri, Crippa e Ricciardi. Al termine dell’incontro, è emersa la volontà di tutti e tre i partiti a non disperdere quello che definiscono essere il «patrimonio comune» costruito nell’ultimo anno e mezzo. «Nel reciproco rispetto per le rispettive posizioni riguardo alla scelta di appoggiare un eventuale Governo tecnico a guida Mario Draghi – ha detto in una nota Vito Crimi – abbiamo confermato la volontà di mantenere saldo quel leale rapporto che nel tempo è cresciuto e migliorato». Dello stesso avviso anche i capigruppo di LeU Loredana De Petris e Federico Fornaro, che hanno affermato che la riunione è stata importante per «proseguire nel percorso comune che ci ha visto fare scelte importanti».
Il centrodestra rimarca l’intenzione di rimanere compatto. La leader di FdI Giorgia Meloni ha proposto l’astensione ma solo a patto che sia una decisione di tutte le fazioni: «So che all’interno del centrodestra ci sono altre posizioni. Ho proposto un mezzo passo verso l’altro con l’astensione, facciamo tutti un mezzo passo. ma solo se tutto il centrodestra fa la stessa cosa». Il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato invece che darà il proprio contributo ma solo se il Governo di Draghi sarà un ponte per traghettare l’Italia fuori dalla crisi e a condizione che dopo le misure più urgenti si vada al voto. Il suo sarà un no se invece il Governo intende arrivare fino al 2023.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: