
Oggi pomeriggio iniziano le consultazioni a Montecitorio. Draghi come possibile premier migliora la reputazione dell’Italia del 16%
«Ieri ho incontrato Mario Draghi e gli ho augurato buon lavoro per la prossima sfida che lo attende. Qualcuno mi ha definito come un ostacolo alla formazione del nuovo Governo. Chi lo ha detto non mi conosce. Ho sempre lavorato e continuerò a lavorare il bene del Paese. Da questo di vista auspico un Governo politico che sia solido e che abbia la sufficiente coesione per fare scelte politiche. Le urgenze del Paese richiedono scelte politiche, non possono essere affidate a squadre di tecnici». A parlare così è il presidente del Consiglio uscente, Giuseppe Conte, nel giorno delle consultazioni a Montecitorio di Mario Draghi che capirà oggi se ci sono i numeri per formare il nuovo Governo (leggi qui). Poi un accenno anche a chi lo ha sempre sostenuto. «Per il M5S ci sono e ci sarò sempre – ha continuato. – Agli amici Pd e di Leu dico che dobbiamo lavorare tutti insieme perché l’alleanza per lo sviluppo sostenibile che abbiamo iniziato a costruire è un progetto forte e concreto».
Intanto in attesa di capire se Draghi potrà godere di un sostegno effettivo al Parlamento, dal M5s, che fino a ieri aveva fatto totalmente muro sostenendo Conte e ribadendo la necessità di un Governo politico, ora qualche spiraglio di luce arriva. «Rompiamo gli schemi, il M5s apra a Draghi», ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, precisando che “bisogna partire dai temi e puntare su un governo politico. Il paragone con il precedente Monti è sbagliato“. Per Di Maio il Movimento ha il dovere di ascoltare Draghi. «Oggi si aprono le consultazioni del premier incaricato Mario Draghi, secondo la strada tracciata dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. In questa fragile cornice, il M5s ha il dovere di partecipare, ascoltare e assumere poi una posizione sulla base di quello che i parlamentari decideranno. Siamo la prima forza politica in Parlamento e il rispetto istituzionale viene prima di tutto. Comprendo gli animi e gli umori di queste ultime ore, ma è proprio in queste precise circostanze che una forza politica si mostra matura agli occhi del Paese».
Nel centrodestra Meloni offre l’astensione di FdI in cambio dell’unità, Salvini indica il voto come via maestra, ma non chiude, mentre Berlusconi finalmente apre, in considerazione della sua amicizia con l’ex presidente della Bce: «La scelta di Draghi va nella direzione che abbiamo indicato, quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese», ha detto il Presidente di Forza Italia.
Intanto la sola ipotesi che Mario Draghi possa ricoprire il ruolo di premier ha portato un miglioramento della reputazione dell’Italia di 16 punti percentuali. Secondo l’algoritmo di Reputation Rating la reputazione dell’Italia in termini di Performance finanziaria è schizzata alle stelle, registrando un +32%, grazie alla fiducia internazionale nei confronti di una figura come quella di Mario Draghi, tra le prime che affiorano in mente in termini di affidabilità negli investimenti. A pensarlo sono per lo più cittadini, ma anche investitori e istituzioni internazionali, che esprimono una piena fiducia nella sua figura.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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