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Lavoro

Just Eat, a partire da marzo i rider verranno assunti anche in Italia

Maria Lucia Panucci
5 Febbraio 2021
Just Eat, a partire da marzo i rider verranno assunti anche in Italia
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Si parte dalla Lombardia con contratti di lavoro subordinato con il modello Scoober Arrivano i primi riconoscimenti per i rider. Just Eat avvierà le prime assunzioni in Italia a partire da […]

Si parte dalla Lombardia con contratti di lavoro subordinato con il modello Scoober

Arrivano i primi riconoscimenti per i rider. Just Eat avvierà le prime assunzioni in Italia a partire da marzo ed inizierà dalla Lombardia, introducendo contratti di lavoro subordinato con il modello Scoober.

Già attivo in alcuni dei Paesi in cui opera il gruppo, Scoober prevede l’inquadramento dei rider come lavoratori dipendenti: una scelta, che come spiega la piattaforma di food delivery, consentirà loro “di avere tutti i vantaggi e le tutele tipiche dei lavoratori dipendenti, oltre a condizioni di assunzione eque tra cui: un compenso orario, ferie, malattia, maternità/paternità, indennità per lavoro notturno, e festivi, coperture assicurative, dispositivi di sicurezza gratuiti in dotazione, formazione obbligatoria  e tutele previdenziali“. 

Just Eat avvierà il nuovo modello mediante un regolamento aziendale che prevede di utilizzare diversi regimi di orario: contratti di lavoro dipendente full time, (40 ore settimanali), Part-time (variabile in base alla città e ai volumi di ordini previsti) e a chiamata. Quanto alla retribuzione, in fase di prima applicazione, Just Eat riconoscerà “un trattamento non inferiore alle tabelle previste da contratti collettivi esistenti per profili ed attività analoghe, garantendo un compenso orario del valore medio di circa 9 euro“. «Si tratta – spiega ancora la società – di un valore indicativo, che si ottiene applicando su una paga base di 7,50 euro l’ora, indipendentemente dalle consegne effettuate, il pacchetto di maggiorazioni previste dalla normativa in vigore. A tale somma si aggiungerà un ulteriore sistema di bonus legato al numero di consegne».

Sono previste inoltre indennità per l’utilizzo del proprio mezzo per le consegne, auto, ciclomotore o bicicletta, assicurazione di responsabilità civile verso terzi e assicurazione sulla vita, indennità integrative per lavoro notturno, festività e lavoro straordinario oltre a ferie, malattia, maternità/paternità.

Inoltre Just Eat fornirà gratuitamente mezzi di sicurezza, come casco, indumenti ad alta visibilità, antipioggia e zaino per il trasporto del cibo, oltre agli strumenti per la pulizia dell’attrezzatura come spray e igienizzanti e mascherine; oltre alla formazione relativa all’azienda e ai temi di sicurezza.

Con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del modello, poi, è stata costituita una nuova realtà che coordinerà tutte le attività inerenti Scoober e si occuperà della gestione operativa e delle assunzioni dei rider con uno staff di oltre 100 nuove figure necessarie al coordinamento del nuovo modello operativo e a supporto costante dei rider in tutta Italia. «L’introduzione di un modello di lavoro dipendente per i rider – spiega Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia – rappresenta per noi una scelta etica e di responsabilità, in linea con la strategia che il Gruppo porta avanti con successo già in altri paesi europei. Si tratta di un grande investimento, economico e sulle persone, che ci permetterà di operare con rider tutelati dal punto di vista contrattuale e anche di supportare ulteriormente lo sviluppo del servizio in Italia, offrendo un’esperienza di food delivery sempre più completa ed efficiente per i consumatori e i nostri ristoranti».    

di: Maria Lucia PANUCCI

FOTO: AGI

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