
L’effetto covid sull’industria dei diamanti è stato molto forte. Il mercato si rialza grazie alla riapertura in Asia e alle vendite nel periodo vacanze
Il diamante torna a brillare. Dopo quasi un anno di forte decrescita dovuta al coronavirus, i prezzi sono aumentati del 5,1% rispetto al punto più basso toccato lo scorso marzo, quando il brusco contraccolpo della pandemia ha colpito tutta la catena della fornitura, dai minatori russi ai tagliatori indiani alle boutique di lusso di New York, per fare qualche esempio. «Per i diamanti questo è il mercato più rialzista che ho visto probabilmente in un decennio – ha dichiarato Paul Zimnisky, fondatore della società di ricerca Diamond Analytics – sia i diamanti grezzi ed estratti che le pietre lucidate acquistate dai consumatori hanno visto i loro prezzi avvicinarsi ai livelli pre pandemici».
La ripartenza è dovuta alla riapertura di alcune economie in Asia e all’aumento della vendita in tutto il mondo: la domanda di gioielli con diamanti è andata crescendo con l’apertura dei negozi e con il blocco degli spostamenti. Infatti nel mese di dicembre prevalentemente, i ricchi privati hanno comprato diamanti voracemente, sopperendo alla mancanza di vacanze internazionali e cene romantiche in ristoranti di lusso. Le vendite sono salite in questo mese del 160%, secondo quanto riporta Edahn Golan, analista di una società di ricerca sul mercato dei diamanti israeliana.
Un diamante lucidato da un carato di qualità leggermente superiore alla media, secondo i dati condivisi da Zimnisky, si vende attualmente a 5.900 dollari, con un aumento del 14% dal punto più basso di aprile. Un diamante grezzo equivalente è aumentato del 18% nello stesso periodo di riferimento.
Quali sono i gioielli le cui vendite sono aumentate di più? Tra tutti, sicuramente gli orecchini di diamanti: «hanno visto la più grande crescita su base annua di tutte le categorie di gioielli nel 2020 – ha spiegato Golan – poiché il desiderio di apparire bene nelle videochiamate ha aumentato la domanda di ornamenti indossati dalle spalle in su».
Inoltre anche nel settore dei diamanti c’è stata una corsa alla digitalizzazione, con i rivenditori che hanno riconsiderato la benevolenza dei consumatori verso gli acquisti online anche di prodotti così costosi. «la vendita online ha costretto la nostra industria ad andare in una direzione dove eravamo lenti ad arrivare», ha dichiarato David Kellie, Ceo del Natural Diamond Council.
Un punto a favore dei diamanti è anche la decisione delle banche centrali di ridurre di tassi d’interesse per stimolare le economie, che ha portato i ricchi a investire in beni reali piuttosto che pagare una banca per detenere i propri soldi.
L’aumento della domanda ha permesso alle società che si occupano dell’estrazione di diamanti di aumentare i prezzi dei grezzi veduti ai produttori, come accaduto alla russa Alrosa e alla De Beers di Anglo American.
Hanno beneficiato dell’aumento della domanda di diamanti i marchi di lusso come LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, che il mese scorso ha completato la sua acquisizione del gioielliere Tiffany & Co. (leggi qui) e ha dichiarato recentemente che le vendite di gioielli sono state un punto luminoso nel quarto trimestre. O la Compagnie Financière Richemont, che ospita i marchi di gioielli Cartier, Van Cleef & Arpels e Buccellati, che ha reso noto che le vendite di gioielli sono state il settore più performante negli ultimi tre mesi del 2020.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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