
L’indennità è compresa tra 250 e 800 euro mensili
Nella legge di bilancio 2021 è stata inserita l’indennità Iscro, un contributo semestrale destinato ai lavoratori autonomi dotati di partita Iva che abbiano registrato un calo di reddito di almeno il 50% nel 2020 rispetto al biennio compreso tra il 2017 e il 2019 (ne abbiamo parlato qui).
Vediamo tutti i requisiti per ottenere l’Iscro e come si fa a presentare la domanda.
Possono fare richiesta per l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa sia i lavoratori autonomi sia coloro che risultano avere un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa e che risultano iscritti alla gestione separata dell’Inps. Per essere idonei bisogna: essere in possesso di regolare partita Iva da almeno quattro, essere iscritti alla gestione separata, non percepire pensione né altra tipologia di previdenza, e non percepire il reddito di cittadinanza. Inoltre non ne hanno diritto coloro che sono iscritti a uno degli ordini professionali disponibili. Bisogna poi aver registrato un reddito inferiore al 50% della media dei redditi dei tre anni precedenti, e in generale non superiore a 8.145 euro: per il 2021 bisognerà tener conto del reddito 2020, che dovrà essere meno del 50% della media dei redditi del 2017, 2018 e 2019.
La domanda deve essere presentata entro il 31 ottobre di ogni anno dal lavoratore autonomo all’Inps: i redditi vanno autocertificati e saranno poi verificati con un passaggio all’Agenzia delle entrate. Una volta presentata la domanda si accetta in automatico di partecipare ad alcuni corsi professionali di formazione gestiti dall’Anpal, agenzia nazionale politiche attive del lavoro: per non perdere il contributo è obbligatorio prendervi parte. Si può fare richiesta per l’Iscro una volta sola nel triennio e l’indennità viene erogata fino a esaurimento della copertura finanziaria prevista, cioè 70,4 milioni per il 2021.
A quanto ammonta l’Iscro? L’importo è il 25% su base semestrale dell’ultimo reddito certificato dall’Agenzia delle entrate. Viene erogato per 6 mesi.
Se la partita Iva dovesse essere chiusa, il lavoratore perderebbe in automatico il diritto a percepire l’Iscro e sarebbe obbligato a restituire il bonus.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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