
Moderna ragiona su una terza dose contro le varianti. Il Giappone conferma la presenza di un nuovo ceppo del virus, forse più contagioso. Uno studio in Israele spiega che la prima dose vaccino Pfizer protegge fino al 75-85%. Il Paese proroga la chiusura dell’aeroporto di Tel Aviv fino al 6 marzo
Le varianti del Coronavirus si sono diffuse anche in Italia e preoccupano non poco le persone e le istituzioni perché sono più aggressive ed ancora non si sa bene quanto i vaccini formulati finora possano essere efficaci anche contro questi nuovi mostri. Per questo, per arginare il più possibile la loro diffusione, potrebbero essere varate nuove misure restrittive ed in particolare metà del Paese potrebbe finire da domenica in fascia arancione. L’Abruzzo potrebbe finire in zona rossa mentre la Valle d’Aosta avrebbe i numeri per essere la prima Regione bianca. Ma per avere la conferma bisogna attendere il monitoraggio settimanale dell’Iss.
Intanto Moderna sta ragionando su una terza dose per sconfiggere le varianti. «A noi bastano due settimane per sviluppare un vaccino contro una variante del coronavirus – ha detto Noubar Afeyan, cofondatore e presidente di Moderna. – Non è detto che per affrontare le varianti servano nuovi vaccini. Stiamo per esempio ragionando sulla possibilità di somministrare una terza dose».
Dopo due, quattro settimane dalla prima dose del vaccino della Pfizer si ottiene una protezione al 75% dal Coronavirus. È quanto emerge da uno studio israeliano considerato “rivoluzionario” in quanto potrebbe guidare la politica internazionale per contrastare la pandemia. A condurre lo studio su persone sintomatiche e asintomatiche è stato lo Sheba Medical Center. Per chi manifesta sintomi, l’efficacia della prima dose sale all’85%. In alcuni Paesi si sta prendendo in considerazione la possibilità di ritardare la somministrazione della seconda dose in modo da poter vaccinare un numero maggiore di persone. «Questa ricerca sostiene la decisione del governo britannico di iniziare a inoculare ai suoi cittadini una singola dose di vaccino», ha affermato Arnon Afek, direttore generale dello Sheba Medical Center.
Le autorità sanitarie del Giappone hanno identificato una nuova variante di Covid, indicata come E484K, che riunisce alcune caratteristiche della variante inglese e di quella sudafricana. Secondo gli esperti potrebbe essere più contagiosa rispetto alle altre varianti e se continua a diffondersi sul territorio nazionale potrebbe causare un rapido aumento dei contagi’.
Il governo israeliano ha approvato il prolungamento della chiusura dell’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv ai voli in partenza e in arrivo fino al 6 marzo. Lo scalo era stato bloccato lo scorso 25 gennaio fino al 21 febbraio ed ora arriva il nuovo fermo, eccetto che per motivi urgenti.
Il continente africano ha sorpassato i 100 mila decessi noti per Covid-19 e ancora sono pochi i vaccini arrivati. Lo riferiscono gli Africa Centers for Disease Control and Prevention, fissando il numero complessivo di morti a 100.294. Il continente, composto da 54 Paesi e con complessivamente circa 1,3 miliardi di abitanti, elogiato all’inizio per la risposta alla pandemia, adesso fatica con un pericoloso aumento dei casi. In particolare, la variante dominante in Sudafrica sta ponendo una sfida considerevole agli sforzi per le vaccinazioni.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AFP
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