
La sospensiva riguarda l’ordinanza del sindaco di Taranto che impone all’azienda di spegnere gli impianti dell’area a caldo dell’ex Ilva entro 60 giorni perché pericolosi per la salute umana. Ora bisogna attendere il 13 maggio per la sentenza definitiva
Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva presentata da ArcelorMittal contro la sentenza del Tar Puglia che impone la chiusura dell’area a caldo dello stabilimento di Taranto entro 60 giorni perché pericolosi per la salute umana. «Non risulta e non è stata comprovata la circostanza che, in assenza di immediate misure cautelari, per l’appellante si produrrebbe uno specifico pregiudizio irreparabile», ha spiegato il giudice Luigi Maruotti, presidente della IV sezione del Consiglio di Stato, nel motivare il no alla richiesta della società.
Inoltre, i giudici hanno fissato la camera di consiglio dell’11 marzo 2021 per l’esame della domanda cautelare nella ordinaria sede collegiale e l’udienza pubblica del 13 maggio 2021 per la definizione del secondo grado del giudizio.
In parole povere la decisione odierna non è favorevole ad alcuna delle parti poiché Arcelor dovrà attendere l’11 marzo per sapere se l’ordinanza del sindaco di Taranto sarà o meno sospesa fino al 13 maggio, giorno in cui, il massimo organo della giustizia amministrativa si esprimerà nel merito e quindi deciderà se davvero l’area a caldo di Ilva va spenta o meno.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/DONATO FASANO
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