
Fabio Montorro, coordinatore Regionale di Italexit: “il Dpcm è contraddittorio”
Il Beigua è diventato Parco nel 1995 ed è l’unico parco ligure ad aver ottenuto il riconoscimento Global Geopark dell’UNESCO. Nei giorni scorsi Regione Liguria ha autorizzato la CET, Compagnia Europea per il Titanio, a iniziare la ricerca di titanio nel comprensorio, una decisione che ha scatenato la polemica (ne abbiamo parlato qui).
Nell’arco di poche ore è stata lanciata una petizione indirizzata al presidente Giovanni Toti per chiedere che il decreto venga ritirato e che non si proceda con le ricerche. Una petizione che ha raccolto più di cinquemila firme a 15 ore dall’apertura per un duplice motivo: da un lato il rischio per la salute, perché il minerale grezzo potenzialmente estraibile sarebbe solo il 6% della roccia e il restante 94% andrebbe a finire in discariche da crearsi nelle vicinanze, con il rischio di sollecitare l’amianto che è presente per il 10/15% nelle rocce del giacimento. Dall’altro, per il rischio ambientale, con la devastazione di un’area protetta che è inestimabile per biodiversità e valori sia da un punto di vista ecologico che paesaggistico.
Fabio Montorro, coordinatore Regionale di Italexit, ci ha spiegato che il decreto che autorizza la ditta di Cuneo è contraddittorio: si tratta di un’autorizzazione della durata di tre anni con un canone da più di 900 euro per un totale di 2.700 euro. «La domanda è: va bene che legge tutela il parco e quindi l’estrazione non può essere eseguita all’interno ma se la cava viene aperta a cinque chilometri di distanza, quali saranno le conseguenze?». Secondo Montorro il modo di operare di CEA, che manderà il suo personale a effettuare le estrazioni nei dintorni del parco, non è rispettoso né nei confronti dell’ambiente né delle persone. «Dove si fa estrazione mineraria si trovano tracce di amianto – ha ribadito – e l’amianto è molto volatile, il pulviscolo verrà trasportato ovunque. Il rischio è che negli anni a venire potrebbero aumentare casi di malattie respiratorie».
Il Parco del Beigua non è solo una grande risorsa a livello turistico: si tratta di un vero polmone verde per la Liguria e in generale per l’Italia del Nordovest. «Andremo a toccare una zona di aria verde che oltre ad ospitare molte specie di animali, anche protette, è anche un paesaggio per secoli rimasto intatto, conservato». Montorro ha ribadito che il dpcm utilizzato da Regione Liguria è ricco di escamotage e che per questo Italexit si sta muovendo per capire quali azioni è possibile intraprendere.
Intanto le associazioni ambientaliste sul territorio e non stanno portando avanti la petizione. Tra i firmatari: Agesci Liguria, Arci Liguria, CAI Liguria, ENPA, Federparchi Liguria, FIE Liguria, Friday for Future Liguria, Italia Nostra Liguria, Legambiente Liguria, LIPU, Pro Natura Genova, VAS, WWF Italia Delegato Liguria. Hanno, inoltre, aderito Amici di Ponte Carrega, Comunità San Benedetto al Porto, Fondazione Le Gioiose, Linea Condivisa, Masci Liguria, Medici per l’Ambiente- Isde Genova. Si attendono risposte da parte del governatore Giovanni Toti e la sua giunta.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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