
In attesa di approvazione da parte della Commissione Ambiente del Senato il ddl sulla riqualificazione urbana. Previsti tagli su Imu e Tari, detrazioni Irpef e un Fondo nazionale presso il Mef
Come anticipato, il ddl Rigenerazione Urbana depositato in Commissione Ambiente del Senato potrebbe prevedere l’esenzione di Imu e Tari per gli immobili oggetto di rigenerazione urbana (ne abbiamo parlato qui). Ma le detrazioni previste dal testo non sarebbero finite qui.
In merito all’imposta sul reddito delle persone fisiche, si legge, “si detrae dall’imposta lorda, fino alla concorrenza del suo ammontare, il 50 per cento dell’importo corrisposto per il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto in relazione all’acquisto di unità immobiliari a destinazione residenziale, di classe energetica A o B ai sensi della normativa vigente, cedute dalle imprese a seguito degli interventi previsti nel piano comunale di rigenerazione urbana”. La detrazione sarebbe quindi pari al 50% dell’imposta dovuta sul corrispettivo d’acquisto per il primo periodo e sarebbe ripartita in dieci quote costanti nell’anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d’imposta successivi.
Prevista inoltre l’istituzione, presso la presidenza del Consiglio, di una cabina di regia nazionale per la rigenerazione urbana, con compiti di supporto tecnico, monitoraggio, valutazione, e per favorire la realizzazione degli obiettivi del Piano nazionale per la rigenerazione urbana, individuato dallo stesso ddl, così come i Piani comunali di rigenerazione urbana. Alla cabina di regia presenti i rappresentanti dei ministeri competenti, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano e dei Comuni.
Previsto anche un Fondo nazionale presso il Mef per la rigenerazione urbana, con una dotazione pari a 500 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021 e fino all’anno 2040. Molteplici le destinazioni di tale risorsa: rimborso delle spese di progettazione degli interventi previsti nei Piani comunali di rigenerazione urbana selezionati; finanziamento delle spese per la redazione di studi di fattibilità urbanistica ed economico-finanziaria di interventi di rigenerazione urbana; al finanziamento delle opere e dei servizi pubblici o di interesse pubblico e delle iniziative previste dai progetti e dai programmi di rigenerazione urbana selezionati. E ancora: finanziamento delle spese per la demolizione delle opere incongrue per le quali il Comune, a seguito di proposta dei proprietari, abbia accertato l’interesse pubblico e prioritario alla demolizione; ristrutturazione del patrimonio immobiliare pubblico, da destinare alle finalità previste dai Piani comunali di rigenerazione urbana approvati; assegnazione di contributi ai Comuni a titolo di rimborso del minor gettito derivante dall’applicazione degli esoneri e/o riduzione degli oneri di urbanizzazione; specifiche disposizioni che riguardino edilizia abitativa convenzionata.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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