
Il Governo cinese ha chiesto alla compagnia di Jack Ma di ridimensionare le sue proprietà nel mondo della comunicazione
È di nuovo scontro tra Alibaba e il Governo cinese. Secondo quanto emerso nelle ultime ore, le autorità hanno chiesto alla compagnia di Jack Ma di rinunciare ad alcune proprietà nel settore della comunicazione perché l’impero mediatico di Alibaba copre moltissimi canali in grado di influenzare l’opinione pubblica, dai giornali ai social media, passando attraverso le piattaforme video e le reti pubblicitarie.
Il gigante tech ha nel suo apparato anche il quotidiano di Hong Kong in lingua inglese South China Morning Post, che risale all’epoca coloniale britannica e potrebbe essere tra i primi che le autorità vorranno veder saltare. Ma non solo: tra le proprietà della big tech ci sono anche Weibo, un social simile a Twitter, Bilibili, piattaforma video popolare tra i più giovani, Yicai Media, uno dei più influenti notiziari e Focus Media che è la rete pubblicitaria offline più grande della Cina. Inoltre, Alibaba può vantare partecipazioni anche in compagnie collegate al Governo: Mango Excellent Media e Xinhua, l’agenzia stampa di Stato.
I guai per Alibaba non sembrano avere una fine: è partita un’indagine antitrust sulle pratiche monopolistiche messe in atto dall’eCommerce che potrebbe concludersi con una multa record.
Non è la prima volta che il Governo interferisce con l’attività di Ma: lo scorso novembre era stata bloccata la quotazione in borsa di Ant Group (ne abbiamo parlato qui).
di: Micaela FERRARO
FOTO: ALIBABA
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