
Nel 2020 lavorati oltre due milioni e mezzi di prosciutto per un fatturato di 310 milioni di euro, il 18% destinato al mercato extra Italia
Il Prosciutto San Daniele si conferma anche per il 2020 uno dei principali prodotti del settore alimentare italiano. A confermarlo i dati sulla produzione e le esportazioni.
La produzione totale del Prosciutto di San Daniele DOP nel 2020 è stata di 2.546.000 cosce avviate alla lavorazione, provenienti dai 54 macelli che trasformano la materia prima fornita dai 3.641 allevamenti italiani autorizzati. Rispetto alla produzione totale, il 18% è stato destinato al mercato estero, mentre il restante 82% al consumo interno. Il fatturato totale ha raggiunto i 310 milioni di euro.
Bene anche la produzione delle vaschette di pre-affettato che registra un trend in costante crescita con oltre 21,3 milioni di vaschette certificate, pari a 398.968 prosciutti, per un totale di oltre 1,85 milioni di kg. Di queste il 22% è stato destinato all’estero.
Le esportazioni, che hanno registrato un lieve calo dovuto all’emergenza, hanno riguardato la vendita di circa 4 milioni di chilogrammi di prodotto indirizzato al mercato extra Italia. Il 57% delle quote totali è stato destinato all’Unione Europea. Le quote più rilevanti per l’esportazione confermano, in ordine: la Francia con il 26,1% del mercato, gli Stati Uniti con il 16,5%, la Germania con il 15,3% e, ultimo Paese in doppia cifra, l’Australia con il 12,3%. Seguono il Belgio (6,1%), la Svizzera (5,7%), l’Austria (2,2%) e in misura inferiore Brasile, Canada, Giappone, Regno Unito, Lussemburgo e Olanda. Ma importanti segni di apprezzamento arrivano anche dai mercati dell’Europa dell’est: Romania (+194%), Polonia (+82%), Slovenia (+49%), Ucraina (+46%) e Repubblica Ceca (+15%).
di: Alessia MALCAUS
FOTO: Stefano Scatà / Agf
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