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Economia

Banche, Fabi lancia l’allarme: a giugno 2,7 milioni di famiglie e imprese rischiano il default

Maria Lucia Panucci
22 Marzo 2021
Banche, Fabi lancia l’allarme: a giugno 2,7 milioni di famiglie e imprese rischiano il default
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A giugno scadono infatti le moratorie su 300 miliardi di prestiti A fine giugno, quando scadranno le moratorie su quasi 300 miliardi di euro di prestiti bancari, c’è il rischio […]

A giugno scadono infatti le moratorie su 300 miliardi di prestiti

A fine giugno, quando scadranno le moratorie su quasi 300 miliardi di euro di prestiti bancari, c’è il rischio che 2,7 milioni di imprese e famiglie italiane si trovino improvvisamente sull’orlo del sostanziale dissesto finanziario. La denuncia arriva dalla Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), spiegando che tra circa 100 giorni termina l’ultima proroga, introdotta dal Governo con la legge di bilancio per il 2021, della norma che ha consentito, dall’inizio della pandemia da Covid, di congelare le rate dei finanziamenti di 1,3 milioni di aziende per 198 miliardi e di 1,4 milioni di cittadini per 95 miliardi: in totale oltre 293 miliardi. «A causa di una serie di vincoli – spiega però il sindacato dei bancari – approvati dall’Autorità bancaria europea (Eba), in vigore da gennaio, il prossimo giugno dovranno essere applicate nuove stringenti regole sulla gestione dei non performing loan: la consequenziale interruzione delle moratorie, non più prorogabili, comporterà che almeno una quota rilevante dei soggetti con le rate attualmente sospese, in assenza di liquidità necessaria a rimborsare gli arretrati, possa essere classificata dalle banche in posizione di default».

Secondo il sindacato dei bancari, con i dati della Task force liquidità aggiornati al 10 marzo, la questione riguarda 2,7 milioni di posizioni debitorie (ovvero prestiti) di imprese e famiglie clienti di banche che hanno presentato richiesta di sospensione dei pagamenti delle rate sfruttando la possibilità concessa dal decreto legge Cura Italia varato l’anno scorso all’inizio dell’emergenza economico-sanitaria causata dal Coronavirus. «La misura – sottolinea la Fabi – si è rivelata utile e indispensabile per assicurare liquidità aggiuntiva sia alle aziende (1,3 milioni) sia ai cittadini (1,4 milioni). La pandemia non ha però rallentato né fatto slittare l’entrata in vigore di nuove norme di vigilanza sulle banche predisposte dall’Eba, l’autorità bancaria europea».

Si tratta, più nel dettaglio, delle linee guida sulla gestione degli Npl che impongono alle banche una più rigida graduatoria dei crediti deteriorati: una stretta normativa che ha interessato, tra altro, anche i prestiti “sospesi” con le moratorie e che, secondo le nuove regole europee, vanno classificate come esposizioni deteriorate.

«Le norme europee sui crediti deteriorati sono entrate in vigore a gennaio scorso ma il Governo è riuscito a estendere la sospensione dei prestiti fino al prossimo giugno, con una norma inserita nella legge di bilancio per il 2021: ulteriori rinvii per l’applicazione delle Linee guida Eba, però, non saranno più possibili. Né sono sufficienti, per evitare il rischio di dissesto finanziario di 2,7 milioni di soggetti, alcuni chiarimenti informali pubblicati recentemente dalla stessa Eba», ha concluso il sindacato.

di: Maria Lucia PANUCCI

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