
L’annuncio in risposta agli azionisti in vista dell’assemblea che si terrà il 31 marzo
Tim ha confermato le guidance che prevedono la possibile leggera crescita dei ricavi e del margine operativo lordo nel 2021: «una posizione finanziaria netta after lease che si attesterà a 16,5 miliardi escluso l’impatto dell’acquisizione di Ol in Brasile che si prevede produca benefici su revenues ed Ebitda a partire dal 2022».
Arriva così la risposta agli azionisti in vista dell’assemblea che si terrà il prossimo 31 marzo. Secondo quanto dichiarato da Tim, i dati del 2020 sono influenzati favorevolmente da operazioni non ricorrenti e differimento delle imposte, nonostante il momento pandemico ha reso instabile l’economia. Inoltre, i dati mettono in evidenza una significativa riduzione del debito, pari al 3,3%: «un dato positivo ben oltre ad ogni aspettativa», ha aggiunto Tim.
Il titolo è cresciuto del 18%: «una performance che supera sia l’indice settoriale sia il FTSE MIB – ha dichiarato Tim nella risposta alle domande degli azionisti – con oscillazioni giornaliere che sono talvolta influenzate da articoli di stampa più o meno fondati».
In conclusione, Tim ha dichiarato di ritenere che investitori e analisti apprezzino il miglioramento dei risultati finanziari, in particolare nel quarto trimestre, oltre al progresso nei temi di corporate governance e sostenibilità: «il 62% degli analisti che esprimono un giudizio sul titolo TIM ne raccomanda l’acquisto – ha concluso la società – il 36% raccomanda di tenerlo in portafoglio e solo il 4% di venderlo. La crescente fiducia nel titolo è sostenuta dai traguardi raggiunti nel 2020, tra cui la stabilizzazione delle linee fisse domestiche per la prima volta dal 2001, la riduzione del debito after lease di 3,3 miliardi e la riduzione dei costi a livello domestico del 9,5%».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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