
Fissare target anche intermedi e costi delle riforme, prevedere più fondi al Sud
La commissione Bilancio della Camera ha presentato una relazione di 66 pagine sul Recovery evidenziando le criticità da superare relativamente al vecchio piano. In tutto sono state fatte 16 richieste, tra cui: indicare espressamente gli obiettivi misurabili di ogni missione ma anche i target intermedi; definire tempi, modalità e costi delle riforme richieste dall’Ue; valutare i fabbisogni di nuovo personale considerando anche il costo a regime quando finiranno i fondi europei; fornire maggiori informazioni sulla governance; utilizzare per il riparto delle risorse tra aree un criterio che consenta di superare il 34% delle risorse per il Sud. Relativamente a quest’ultimo punto è stata suggerita l’applicazione di un diverso criterio di riparto delle risorse tra le aree, che tenga conto della popolazione, del pil pro capite e del tasso di disoccupazione.
Al netto di queste modifiche, la valutazione del testo delle linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è complessivamente positiva. Lo schema di relazione evidenzia le tre priorità trasversali: giovani, parità di genere e Sud. «Le componenti che figurano all’interno di ciascuna missione dovrebbero dettagliare gli investimenti e le relative riforme, nonché il contributo previsto, i relativi traguardi, obiettivi e tempistiche e il loro finanziamento e costo, nonché fissare target intermedi e finali e un cronoprogramma che rifletteranno i progressi compiuti – è specificato nella relazione – meno del 30% delle 48 linee di intervento del piano definisce un obiettivo quantificato precisamente, come ad esempio il numero dei beneficiari dar aggiungere, di edifici da ristrutturare o impianti da istallare. Inoltre, solo il 20% delle linee di intervento delinea tempistiche entro cui s’intende raggiungere i proprio obiettivi e solo in 6 casi su 498 vengono posti obiettivi intermedi con le relative tempistiche».
Nella relazione è scritto anche che non sono esaustive le informazioni circa le riforme sulle quali la commissione Europea ha battuto nelle scorse settimane. Viene chiesto di effettuare «una ricognizione degli effettivi fabbisogno di nuovo personale connessi all’attuazione del Piano nei diversi settori, il cui costo, in quanto di natura corrente, non appare finanziabile a regime».
Il testo ora è all’esame della commissione Bilancio della Camera e contemporaneamente, con una seconda relazione, approderà a conclusione anche il documento della commissione Bilancio del Senato. Saranno votate entrambe martedì in commissione per passare mercoledì in aula a Montecitorio e poi tra mercoledì e giovedì a Palazzo Madama. La scadenza finale è il 30 aprile.
di: Micaela FERRARO
FOTO: MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA
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