
Il prezzo dovrebbe essere rimasto invariato a 9,1 miliardi mentre si sarebbe affinata la parte relativa alle garanzie. Ora la palla passa ai Benetton
Forse siamo in dirittura d’arrivo sul dossier Aspi. Come previsto il consorzio formato da Cdp Equity, Blackstone Infrastructure Partners e Macquarie Infrastructure and Real Assets, al termine dei rispettivi processi deliberativi, ha inviato ad Atlantia l’offerta finale che contiene “alcuni affinamenti” rispetto a quella trasmessa il 24 febbraio 2021 per l’acquisto della partecipazione dell’88,06% detenuta in Autostrade per l’Italia, ovvero per l’acquisto fino al 100% della stessa in caso di esercizio del diritto di co-vendita da parte dei soci di minoranza di Aspi.
Stando a quanto si apprende l’offerta finale resterebbe ferma sul valore della precedente offerta da 9,1 miliardi, mentre si sarebbe affinata la parte relativa a indennizzi e ristoro Covid.
L’offerta presentata, spiega la nota diffusa dal consorzio, “è coerente con l’approccio dei componenti del Consorzio quali investitori di lungo periodo e in particolare con quello di Cdp, primo investitore nelle infrastrutture del Paese e da anni azionista di società che gestiscono reti nazionali strategiche (Snam, Terna, Italgas, e Open Fiber)“.
L’investimento risponde, tra l’altro, ai seguenti obiettivi: promuovere l’ammodernamento della rete, favorendo la digitalizzazione e l’innovazione; dare stabilità alla governance di un’infrastruttura chiave per l’Italia in un’ottica di lungo periodo; contribuire alla realizzazione di un ingente piano di investimenti esteso all’intera rete autostradale di Aspi, con l’obiettivo di accelerare i programmi di manutenzione dell’infrastruttura, assicurando i più elevati standard di performance e sicurezza per gli utenti.
Come risponderà la controparte?
di: Maria Lucia PANUCCI
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