
La crescita è stata generale in tutti i Paesi dell’area euro, con in testa Germania e i Paesi Bassi
L’economia dell’Eurozona procede a vele spiegate. L’indice Pmi del settore manifatturiero, calcolato dall’istituto IHS Markit, è aumentato a marzo a 62,5 punti, dai 57,9 di febbraio. L’indice è risultato al di sopra della soglia neutra di non cambiamento che separa l’espansione dalla contrazione di 50 punti per il nono mese consecutivo. Si tratta di un record, al livello massimo in quasi 24 anni di raccolta dati.
La crescita è stata generale in tutti i Paesi dell’area euro, con in testa Germania e i Paesi Bassi. Entrambe le Nazioni hanno registrato a marzo Pmi a livelli record.
A favorire questa crescita vigorosa è stato il forte miglioramento dell’ottimismo degli ultimi mesi, con previsioni di crescita per l’attività dei prossimi mesi che ha raggiunto livelli record a febbraio e a marzo. Questo risultato non ha soltanto stimolato la propensione alla spesa ma ha anche fatto innalzare investimenti e incrementi di magazzino, poiché le aziende si stanno preparando ad una crescita ancora più forte della domanda dopo la campagna vaccinale.
Il quadro attuale però è offuscato dalle interruzioni sulla catena di distribuzione, che molto probabilmente si aggraveranno ulteriormente per via del blocco sul Canale di Suez. Con la domanda che supera l’offerta i prezzi si stanno già alzando al tasso più veloce in dieci anni.
di: Maria Lucia PANUCCI
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