
I colloqui avvengono a distanza con tecnologie super raffinate. Nel 2020 il 94% dei dipendenti ha lavorato in smart working
Buone notizie sul fronte lavoro. Sono 300 le nuove assunzioni programmate nel 2021 da Credem, di cui 82 già realizzate nei primi tre mesi dell’anno. Ad oggi il Gruppo bancario emiliano, quotato nell’indice FTSE Italia Mid Cap della Borsa di Milano dal 1997, ha un organico complessivo di 6.219 persone in crescita del 5,4% in cinque anni.
I primi candidati sono stati inseriti tramite tecniche di colloquio a distanza che hanno consentito durante la pandemia di inserire 270 nuovi colleghi. Una modalità, che era già stata utilizzata prima del Covid 19, e che garantirà di proseguire i processi di reclutamento nonostante l’impossibilità di incontrare i candidati in presenza. I colloqui, svolti via web, sono condotti da esperti con tecnologie che permettono di fare una diagnosi del potenziale che garantisce un livello pari ai colloqui in presenza.
«Stiamo cercando candidati da inserire in Credem in due direzioni: operatori di sportello, neolaureati o neodiplomati con tutti i tipi di laurea o diploma perché crediamo nella predisposizione attitudinale e nella capacità di apprendimento del singolo candidato. Poi, abbiamo bisogno di profili junior in ambito IT per accelerare la digitalizzazione dei processi bancari e di profili più esperti come portafoglisti e consulenti», ha spiega Simone Taddei, responsabile gestione e selezione del personale.
Inoltre il Gruppo Credem, che punta da sempre all’innovazione tecnologica, attraverso ingenti investimenti negli ultimi anni, ha esteso largamente lo smart working e nel 2020 ha effettuato oltre 670 mila giornate con oltre il 94% del personale che ha avuto accesso a questa modalità lavorativa. «Abbiamo dimostrato una grande capacità di adattamento alle difficoltà degli ultimi tempi poiché negli anni scorsi sono stati effettuati importanti investimenti sia tecnologici sia in formazione – ha proseguito Taddei. – Il mercato sta cambiando e le persone che stiamo inserendo in azienda ci aiuteranno a disegnare la banca del futuro, con grande attenzione all’uso dei dati e della tecnologia e agli aspetti di relazione e fiducia con i clienti».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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