
“Senza Draghi avrei grossissime perplessità su capacità recupero economia”. Aspi resti il più possibile italiana
«Entro il 2026 siamo in grado di erogare in Italia 270 miliardi in imprese che possono essere coinvolte nei diversi moduli del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per l’utilizzo dei fondi di Next Generation Eu-Recovery Fund». A dirlo è il numero uno di Intesa Sanpaolo, l’amministratore delegato Carlo Messina, a margine della conferenza stampa Dai distretti industriali la spinta per la ripresa per la presentazione del Rapporto Distretti 2020.
Secondo Messina, il Pnrr, che sarà approvato la settimana prossima, deve essere il piano delle filiere. «Abbiamo fiducia che il Governo possa accelerare l’impulso alla crescita attraverso il Pnrr e vogliamo essere pronti a fare la nostra parte», ha aggiunto.
Su questo nuovo Esecutivo, chiamato a guidare il Paese in un periodo di grande emergenza sanitaria ed economica, il giudizio dell’ad è assolutamente positivo. «Se oggi – ha detto Messina – immaginassimo un Paese senza il Governo Draghi, avrei grossissime perplessità sulle capacità di recupero dell’economia reale. Sono convinto che l’attività svolta finora dal governo Draghi e quella che sarà impostata in futuro siano un punto di forza unico per il nostro Paese».
Messina si è espresso anche in merito al dossier Aspi e non ha dubbi su quale debba essere il futuro di Autostrade. «Se devo immaginare Autostrade per l’Italia nella proprietà di uno spagnolo oppure di Cdp o di italiani non avrei dubbi: questa cosa deve essere tenuta il più possibile nel nostro Paese», ha detto chiaramente riferendosi alla manifestazione di interesse di Acs, gruppo di costruzioni spagnolo facente capo al miliardario Florentino Perez che vorrebbe acquisiire la società (ne abbiamo parlato qui).
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / DANILO SCHIAVELLA / PAL
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