L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dichiarato oggi di aver chiuso un’indagine su Intesa Sanpaolo e la sua unità di banca digitale Isybank, in quanto hanno intrapreso le azioni richieste per evitare pratiche commerciali scorrette.
L’autorità antitrust ha aperto l’indagine a novembre dello scorso anno sul trasferimento di migliaia di clienti di Intesa al servizio di sola telefonia mobile Isybank della banca. Sono stati oltre 5.000 i consumatori che avevano chiesto l’intervento dell’Autorità che, dopo aver avviato un’indagine, aveva stabilito che il trasferimento è stato previsto con modalità non conformi alle disposizioni del Codice del consumo.
«Siamo lieti che sia stato riconosciuto l’impegno del gruppo Intesa Sanpaolo e della nostra banca digitale isybank, volto a rispondere positivamente alle osservazioni giunte dall’Autorità», ha detto un portavoce delle due banche commentando la notizia.
«Ottima notizia. Una vittoria importante per i 5 mila consumatori che abbiamo supportato in questa vicenda. Ora per i clienti del Ramo II, ossia gli oltre 2 milioni di clienti che dovevano inizialmente essere trasferiti dal 18 marzo 2024, è previsto il consenso espresso per il loro passaggio a Isybank, che è quello che abbiamo chiesto fin dall’inizio alla banca, prima di presentare l’esposto all’Antitrust. Adesso i consumatori saranno finalmente liberi di scegliere, senza forzature della loro volontà – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Molto soddisfatti anche per i rimedi adottati per compensare i disagi degli scontenti, che ora potranno rientrare in Intesa fino al dicembre 2026, riavere il vecchio Iban, avere ristori e un miglioramento della loro posizione contrattuale. Ora, però, è importante che i clienti siano correttamente informati di tutte queste nuove possibilità e condizioni. Per questo chiediamo che per due mesi sia inserito un nuovo banner sull’App Isybank e che sul sito vi sia un apposito pop-up a pieno schermo. L’unico neo, infatti, è che per i 275.000 clienti del Ramo I, ossia quelli che erano già stati trasferiti alla data del 16 ottobre 2023, non è stato previsto, a differenza degli altri, un consenso espresso per il trasferimento, pur se a posteriori. Inoltre il banner precedente, messo dal 10 gennaio al 29 febbraio 2024, non solo è stato messo per un periodo troppo limitato, ma conteneva informazioni che ora risultano incomplete (ad esempio non era scritto della possibilità di riavere il vecchio Iban) o sbagliate, come il fatto che potevano rientrare in Intesa sino al 31 dicembre 2024, mentre ora il termine è diventato 31 dicembre 2026. Ecco perché serve per i clienti del Ramo 1 una nuova informativa».