
Ecco tutte le specifiche del Pnrr diviso in 6 macro aree che dovrà essere consegnato alla Commissione europea entro il 30 aprile
Il Recovery Plan è in dirittura di arrivo, quasi pronto per essere presentato alla Commissione europea il prossimo 30 aprile. Dopo aver ottenuto il disco verde dall’Ue, oggi pomeriggio il Pnrr sarà oggetto di valutazione a Montecitorio con replica prevista domani mattina.
Il via libera non è in discussione, vista la larghissima maggioranza su cui può contare Draghi. Ma il discorso del premier è ugualmente atteso. E l’obiettivo del capo dell’Esecutivo è fare in modo che, una volta sconfitta la pandemia, l’Italia torni a crescere.
Il Consiglio dei ministri per il sì definitivo al Pnrr potrebbe cadere giovedì. E nella stessa riunione non è escluso che Draghi affronti l’altro dossier caldissimo di fine aprile: il decreto imprese chiamato a dare i nuovi sostegni alle attività chiuse dalle restrizioni anti-Covid.
Ma intanto concentriamoci sul Recovery plan. Il documento, stilato dal Governo Draghi, si articola in 6 macro-aree. La prima riguarda Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura. In questo caso il piano stanzia complessivamente 49,2 miliardi, di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo. I suoi obiettivi sono promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura. Gli investimenti previsti nel piano assicurano la fornitura di banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il Paese. In particolare portano la connettività a 1 Gbps in rete fissa a circa 8,5 milioni di famiglie e a 9.000 edifici scolastici che ancora ne sono privi e assicurano connettività adeguata ai 12.000 punti di erogazione del Servizio Sanitario Nazionale.
La seconda missione riguarda la Rivoluzione Verde e la Transizione Ecologica. Per questo il piano stanzia complessivamente 68,6 miliardi, di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo. I suoi obiettivi sono migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva. Il Piano prevede investimenti e riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, per raggiungere target ambiziosi come il 65% di riciclo dei rifiuti plastici e il 100% di recupero nel settore tessile.
31,4 miliardi serviranno invece per lo sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese. Il Piano prevede un importante investimento nei trasporti ferroviari ad alta velocità. A regime, vengono consentiti significativi miglioramenti nei tempi di percorrenza, soprattutto nel centro-sud.
Per l’istruzione e la ricerca lo stanziamento complessivamente è di 31,9 miliardi di euro. Il Piano investe negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l’infanzia. Crea 152.000 posti per i bambini fino a tre anni e 76.000 per i bambini tra i tre e i 6 anni. Il Governo investe nel risanamento strutturale degli edifici scolastici, con l’obiettivo di ristrutturare una superficie complessiva di 2.400.000 metri quadri.
La quinta missione riguarda il lavoro. Impiegando 22,4 miliardi l’obiettivo è facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale. «Il Governo investe nello sviluppo dei centri per l’impiego e nell’imprenditorialità femminile, con la creazione di un nuovo Fondo Impresa Donna. Si rafforzano i servizi sociali e gli interventi per le vulnerabilità, ad esempio con interventi dei Comuni per favorire una vita autonoma alle persone con disabilità. Sono previsti investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali e interventi di rigenerazione urbana per le periferie delle città metropolitane», si legge in una nota.
In ultimo, ma non meno importante, una parte del piano riguarda la salute a cui vengono destinati 18,5 miliardi, di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo. L’obiettivo è rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure. «Il Piano investe nell’assistenza di prossimità diffusa sul territorio e attiva 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità. Si potenzia l’assistenza domiciliare per raggiungere il 10% della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l’assistenza remota, con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali – si legge. – Il Governo investe nell’aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezza con sei missioniture per diagnosi e cura, con l’acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature, e nelle infrastrutture ospedaliere, ad esempio con interventi di adeguamento antisismico. Il Piano rafforza l’infrastruttura tecnologica per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, inclusa la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/STEPHANIE LECOCQ
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