
La contrazione delle assunzioni riguarda tutte le tipologie contrattuali e va da un minimo del -12% per i rapporti in somministrazione a un massimo del -46% per quelli intermittenti
Cattive notizie arrivano dal fronte lavoro. Nei primi due mesi del 2021 le assunzioni riferite ai soli datori di lavoro privati sono state complessivamente 835 mila, -28% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto emerge dall’osservatorio precariato dell’Inps, secondo cui, sebbene si tratti di un dato provvisorio, destinato ad essere rivisto al rialzo, si tratta di un calo importante che risente ancora del generale raffreddamento delle assunzioni determinato dai riflessi della pandemia sul contesto produttivo ed economico.
In particolare il risultato di febbraio (-26%) è leggermente migliore di quello registrato per gennaio, che vede una diminuzione di ben il 31% rispetto allo stesso mese del 2020.
Secondo i rilievi dell’Inps la contrazione delle assunzioni riguarda tutte le tipologie contrattuali e va da un minimo del -12% per i rapporti in somministrazione a un massimo del -46% per quelli intermittenti. Le trasformazioni da tempo determinato nel periodo gennaio-febbraio del 2021 sono risultate pari a 80.000, in marcata flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-40%). In crescita (+14%) risultano le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo, pari a circa 18.000.
Per quanto riguarda le cessazioni ci sono invece buone notizie: nei mesi di gennaio e febbraio 2021 sono state nel complesso pari a 629.000, in calo del 34% rispetto ai primi due mesi dell’anno precedente (954.000). E questo anche per il blocco dei licenziamenti, misura tutt’ora in vigore. Come per le assunzioni, anche per le cessazioni, la dinamica di contrazione ha interessato tutte le tipologie contrattuali.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / CIRO FUSCO
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