
L’inflazione è negativa per il nono mese consecutivo
Pesa la nuova ondata della pandemia in Giappone. Nel mese di maggio il Pmi manifatturiero è sceso a 52,5 punti rispetto ai precedenti 53,6 punti. Nonostante il calo l’indice rimane comunque sopra la soglia dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di espansione e fase di contrazione dell’attività economica. E’ quanto emerge dalla lettura preliminare degli indici Pmi, stilati da Jibun Bank-Markit. In particolare la componente della produzione ha segnato il ribasso più forte degli ultimi quattro mesi, mentre la contrazione dei nuovi ordinativi è stata la più sostenuta dal mese di febbraio, a conferma delle nuove misure di restrizione anti-Covid imposte dal governo di Tokyo, a fronte di una nuova crescita dei contagi.
In fase di contrazione è rimasto invece il settore servizi, come dimostra il Pmi servizi, peggiorato da 49,5 a 45,7 punti, mentre il Pmi Composite è calato a 48,1 punti dai 51 punti di aprile.
Nel mese di aprile l’inflazione del Giappone, misurata dall’indice dei prezzi al consumo, è scesa su base annua dello 0,4%, meno rispetto alla flessione dello 0,5% attesa dal consensus, ma in peggioramento rispetto al -0,2% di marzo. Esclusa la componente dei beni alimentari freschi, l’inflazione ha ceduto lo 0,1%, sempre su base annua, meno del -0,5% atteso e come nel mese di marzo. E’ stato il nono mese consecutivo di ribassi per la componente core dell’inflazione ex prezzi dei beni alimentari freschi. Escluse le componenti dei beni alimentari e dei beni energetici, il dato CPI core è calato dello 0,2% su base annua, meno del -0,1% atteso ma in rallentamento rispetto al precedente rialzo dello 0,3%.
di: Maria Lucia PANUCCI
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