
È stato introdotto dal Sostegni bis
Con il decreto Sostegni bis il Governo di Mario Draghi ha introdotto lo scivolo dei cinque anni per la pensione, che permette di uscire dal lavoro su base volontaria fino a 60 mesi prima rispetto ai requisiti richiesti normalmente. Ovvero dai 62 anni, oppure da 37 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e da 36 anni e 10 mesi contributivi per le donne. In questo periodo il lavoratore incasserà 13 mensilità l’anno, mentre il titolare dovrà occuparsi di versare i contributi fino a conclusione
Si tratta di una manovra per anticipare la fine di Quota 100 voluta dal ministro del Lavoro Orlando e inserita nel cosiddetto contratto di espansione. L’obiettivo è favorire la ristrutturazione delle aziende e il ricambio generazionale, non più solo nelle grandi imprese ma estendendo lo scivolo dei cinque anni a una platea più ampia, comprendente tutte le realtà con almeno 100 dipendenti.
Oltre al prepensionamento questa misura consente una riduzione dell’orario di lavoro per i dipendenti che non possono usufruire dello scivolo allargato fino a 18 mesi. Hanno diritto in questo caso a una speciale cassa integrazione a costo zero per l’impresa e a una riduzione dell’orario fino a massimo il 30%. Il lavoratore che aderisce al contratto di espansione riceve un’indennità mensile di accompagnamento alla pensione pari alla pensione maturata al momento dell’uscita, di cui il costo è a carico dell’azienda, al netto del valore della Napsi che spetta a chi va in prepensionamento.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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