Calo delle nascite e, parallelamente, aumento delle aspettative di vita. In Italia le notizie che arrivano dall’Istat non rassicurano chi, nel mondo del lavoro, teme per la propria pensione.
Con 1,18 figli per donna nel 2024, scende ancora il livello di natalità toccando un altro minimo storico, al di sotto dell’1,19 registrano nel 1995. La conferma arriva dagli indicatori demografici dell’Istat che evidenziano, però, anche un calo dei decessi del 3,1% con un saldo di 651mila. I numeri che, però, riguardano la differenza tra nascite e decessi tocca un passivo di -281mila.
Come fa notare il report, però, non si tratta solo di un calo di fecondità ma anche di un aumento della fascia di età. Infatti la popolazione italiana tende ad invecchiare. La popolazione femminile in età riproduttiva ovvero tra i 15-49 anni è scesa da 14,3 milioni nel 1995 a 11,4 milioni all’inizio del 2025. Lo stesso è accaduto per quella maschile che è scesa da 14,5 a 11,9 milioni nello stesso arco di tempo.
La speranza di vita si è parallelamente allungata. Un dato particolarmente importante dal momento che è proprio sulla base di questo che scattano gli adeguamenti dell’età pensionabile. Tradotto in numeri, per il 2027 le previsioni parlano di un aumento di 3 mesi sia dell’età che dei contributi previdenziali annessi. Quindi il saldo finale vedrà la possibilità di andare in pensione a 67 anni e tre mesi per la vecchiaia e a 43 anni e un mese per l’anticipata.