
Molti preferiscono continuare a ricevere il sussidio statale. Secondo la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, una soluzione potrebbe essere una rimodulazione della tassazione sul costo del lavoro per consentire ai lavoratori di percepire un netto in busta paga più elevato
L’estate è ormai alle porte e, tra vaccinazioni, green passa e riaperture, il turismo può finalmente ripartire. Sorge però un problema: mancano gli stagionali e la colpa è del Reddito di cittadinanza. E’ quanto sostiene la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, che ha lanciato un vero e proprio allarme. «In questa delicatissima, e tanto attesa, fase di ripartenza per il turismo italiano sta accadendo qualcosa di molto preoccupante relativamente alla forza lavoro necessaria alla riapertura della stagione estiva – ha spiegato. – Gli imprenditori non riescono a reperire sul mercato le professionalità e i profili normalmente in forza al settore durante i periodi di alta stagionalità. La ragione pare sia dovuta al fatto che molti percettori del Reddito di Cittadinanza, male interpretando lo spirito della misura, preferiscono continuare a percepire il sussidio al posto di rientrare nel mondo del lavoro».
Gli stagionali del turismo sono essenziali per riportare in auge il settore più colpito dalla pandemia. E’ chiaro che, nonostante le riapeture, senza la forza lavoro sarà difficile sostenere la forte domanda di turisti italiani e stranieri prevista per questa estate. Ecco allora che secondo Lalli bisogna intervenire subito e correggere quella che lei definisce “una anomalia, distorsiva del mercato del lavoro“. In questo senso una soluzione potrebbe essere una rimodulazione della tassazione sul costo del lavoro per consentire ai lavoratori di percepire un netto in busta paga più elevato e rendere quindi più attraente il lavoro rispetto al Reddito di Cittadinanza, con conseguente risparmio per le casse dello Stato. «Su questa proposta presenteremo al ministro Garavaglia un primo documento nelle prossime ore», ha anticipato la presidente.
di: Maria Lucia PANUCCI
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