
Secondo una ricerca della Bocconi sono passate dal 7% al 37% in 10 anni
Come dimostrato da un’indagine condotta dalla Bocconi School of Management in collaborazione con Valore D e sponsorizzata da Generali e McKinsey, a 10 anni dall’introduzione della legge Golfo-Mosca che imponeva quote crescenti di consiglieri donna nei Consigli di Amministrazione delle società quotate, è stato raggiunto l’obiettivo prefissato: le consigliere sono passate dal 7 al 37% nel 2021. Rimane il fatto, però, che il tema della parità di genere fatica ad affermarsi.
Secondo gli intervistati, il contributo delle donne è stato fondamentale nell’arricchire l’attività del CdA in termini di una maggiore richiesta di trasparenza e approfondimento delle informazioni a disposizione del CdA; nella forte attenzione alla compliance e al rispetto della normativa; nell’introduzione di nuove prospettive sui problemi; nella maggiore capacità di armonizzare le dinamiche del CdA disinnescando situazioni di conflitto.
Principalmente il contributo femminile si è avvertito nelle attività di controllo piuttosto che nelle questioni organizzative e di business. Alcuni intervistati hanno sottolineato come le azioni di pressione e di spinta da parte delle consigliere sono state poco frequenti, questo perché c’è la convinzione diffusa che la parità di genere sia un tema operativo, gestionale, di cui si occupa l’amministratore delegato insieme al direttore HR. Manca una consapevolezza più marcata circa l’importanza delle politiche sul capitale umano come parte della strategia aziendale.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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