
Il motivo è legato alla difficoltà di valutare correttamente quale sia il rischio associato
Generali non investe e non investirà in bitcoin. Lo ha chiarito espressamente il ceo Philippe Donnet, intervistato in diretta streaming nell’ambito dell’evento Financial Times Managing Asset for insurers, spiegando che la compagnia non vuole investire in criptovalute perché è difficile valutare correttamente quale sia il rischio associato. «Noi non investiamo in criptovalute e nemmeno io come cittadino – ha detto. – Quando si guarda all’economia globale è già molto difficile capire cosa accadrà sui tassi d’interesse e sull’inflazione, che sono concetti base. Per le criptovalute è ancora più complicato. Non possiamo ignorarle perché sono un fenomeno reale, dobbiamo capirle. Noi non vogliamo investire in criptovalute fondamentalmente perché non riusciamo a valutare correttamente quale sia il rischio associato, è difficile valutarlo».
Questo dopo che la più importante valuta digitale, il bitcoin appunto, ha perso circa il 50% dai massimi di quest’anno in seguito alla decisione della Cina di proibire a istituzioni finanziarie e a società di pagamenti di fornire servizi legati alle transazioni con criptovalute e dopo che Elon Musk, uno dei più forti sostenitori di bitcoin, ha revocato la posizione di Tesla sull’accettare pagamenti con bitcoin (guarda qui).
Altro discorso è la tecnologia blockchain nella quale Generali e il sistema assicurativo stanno investendo “significativamente” perché avrà un ruolo chiave nel gestire i flussi di denaro e sarà cruciale per i prodotti e i servizi assicurativi.
di: Maria Lucia PANUCCI
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